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Dim: "La mail di Confuorti dietro l'affaire Cassa"

19 dic 2017
Conferenza stampa DIMDim: "La mail di Confuorti dietro l'affaire Cassa"
Dim: "La mail di Confuorti dietro l'affaire Cassa" - La responsabilità è di Celli – dicono in coro, ricordando che quel cda del Monte dei Paschi di Siena...
Dim accende i riflettori su un elemento in più “che conferma – dice - quanto sostenuto da mesi”, ossia “manovre sul sistema finanziario sammarinese”.
Il sito Giornale.sm ha pubblicato scambi di mail del vecchio cda di Cassa , “quello nominato dal Governo”, con in copia Francesco Confuorti, “personaggio controverso” – dice Emanuele Santi – “e con posizioni debitorie nei confronti del sistema”.

In quelle mail c'erano notizie riservate sul bilancio di Cassa. Un nome, quello di Confuorti, che quindi torna, assieme a collegamenti ricostruiti nel dettaglio e già portati all'attenzione di maggioranza e Governo, gridati in Conferenze stampa, serate pubbliche, Aula Consiliare.
Un nome che compare nell'esposto presentato dall'ex Direttore di Cassa Luca Simoni e su cui è stata aperta un'inchiesta.
“Abbiamo incontrato l'ex membro di Cassa Luigi Borri una sola volta – ricorda Elena Tonnini. In quell'occasione ha negato di conoscere Confuorti. Eppure lo ha messo in copia nelle mail”. “Fatto gravissimo ed inopportuno”, che vede profilarsi l'ombra di insider trading, come sostenuto dallo stesso Simoni nell'esposto, considerando che la sua società, l'Advantage Financial, si occupa di gestione di Npl. “Un'anomalia”, che si lega a filo doppio all'indagine sui titoli acquistati da Banca Centrale. Ci sarebbero tre indagati illustri, “ipotizziamo – dice Pedini Amati – con responsabilità nella cessione di quei titoli”.

La responsabilità è di Celli – dicono in coro, ricordando che quel cda del Monte dei Paschi di Siena è stato nominato dal Governo. “E con i decreti di luglio ha creato una finestra temporale che ha permesso a Banca Centrale di comprare questi titoli spazzatura”. Ha responsabilità anche la maggioranza “che lo ha seguito senza farsi domande”. Accanto alla preoccupazione l'amarezza per non essere stati ascoltati. “Ci hanno fatto passare per sprovveduti, minato la nostra credibilità, resi oggetto di una campagna diffamatoria”.
Rete e Mdsi chiedono alla maggioranza di fermarsi, di fare chiarezza una volta per tutte. “Non c'è stato confronto – accusano – neppure nella nomina di Moretti, che da vigilato come membro del cda di Cassa è diventato controllore”. Rossi e Ciavatta vedono traccia di un disegno che ha ancora pedine in posti chiave. “Certi personaggi – avvertono - fanno parte del sistema. Il piano è ancora in piedi”. L'indebitamento di cui si sta parlando in finanziaria “forse a qualcuno fa comodo”. La maggioranza – invita Rossi – deve porsi al paese con un atto forte. “Il silenzio è assordante. Noi facciamo la nostra parte ogni giorno. Chi alimenta lo scontro lo fa solo perché ha interessi da coprire”.

MF

Nel video l'intervista a Emanuele Santi, MDSI

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