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Dimissioni irrevocabili, Rete: "Epilogo grottesco. Non ne comprendiamo le reali motivazioni"

Il Movimento commenta la scelta delle consigliere Giardi e Zafferani. Intanto Rondelli, Spagni Reffi e Zonzini smentiscono la loro imminente uscita.

di Monica Fabbri
2 lug 2021

Rete fa chiarezza e in mattinata smentisce voci che davano per imminente l'uscita di Rondelli, Spagni Reffi e Zonzini. Notizia che i diretti interessati definiscono “falsa e destituita di ogni fondamento”. “Nessuno di noi – si legge – ha rassegnato le proprie dimissioni né dal movimento, né dal Gruppo Consiliare, né da altri organismi”. Discorso diverso per Grazia Zafferani e Sandra Giardi che, invece, hanno deciso di dividere le loro strade dalla forza politica che 9 anni fa hanno contribuito a fondare. Non un fulmine a ciel sereno, considerando che solo due mesi fa avevano dato vita ad una corrente interna, in aperto contrasto con la linea politica.



Nel Direttivo di mercoledì, dunque, le due consigliere hanno annunciato di non voler più far parte dello stesso percorso politico e hanno inviato le loro dimissioni. Non fa più parte di Rete anche Elena Malpeli che circa tre settimane fa si è dimessa dalla vicepresidenza formalizzando la sua uscita. Preferisce non commentare, precisando solo che non era presente al Direttivo di mercoledì.

Nel pomeriggio un'altra nota, nella quale Rete prende atto delle dimissioni irrevocabili delle Consigliere Giardi e Zafferani, non risparmiando loro qualche frecciatina. Le accusa di non aver rispettato l'impegno che prevede che i voti dei singoli siano del Movimento “come sempre sottoscritto consapevolmente dal 2012 da ogni candidato sul proprio onore, quindi di rinunciare ad ogni carica assunta grazie ad esso, inclusa quella di Consigliere, qualora si intendesse non far più parte del gruppo politico. Informale vincolo, posto a fondamenta dei valori del Movimento di cui Giardi e Zafferani – continua Rete - sono sempre state fra le principali sostenitrici”.

Definisce la “rottura” di questi giorni il culmine di una fase che dura da alcuni mesi, con il Movimento impegnato nel tentativo di riconciliare le posizioni, fino al “grottesco epilogo di mezza estate, anticipato di persona al solo Gruppo Consiliare e non all’intero Direttivo”. Restano le difficoltà nel comprendere le reali motivazioni che hanno determinato questa scelta, “non essendo emersi precisi punti di dissenso politico, ma semplici difficoltà relazionali interne”. Infine, il ringraziamento per gli anni di militanza e l’auspicio che possano “finalmente offrire contributi politici e proposte normative, anche se sotto un’altra bandiera partitica, qualunque essa sia”.




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