La disamina del Psrs sull’azione del governo è impietosa

“Game over” dice il segretario Celli. I motivi sono sotto gli occhi di tutti. Rapporti azzerati con l’Italia, al minimo storico. Tanto che dopo due anni non regge più neppure la solita litania del segretario agli Esteri sulla pesante eredità del precedente governo. Se l’Italia non dialoga è colpa di San Marino, che agli sforzi legislativi, non ha fatto seguire reali atti di collaborazione. Per contro il segretario alla sanità ha portato a casa accordi improntanti, segno che se si lavora con coerenza c’è il risultato. Poi il bilancio. La critica più forte è alla mancanza di dialogo, a un provvedimento fatto calare dall’alto: accentua l’imposizione fiscale senza un progetto di sviluppo economico. Il presidente Andreoli, solleva dubbi anche sulla previsione di disavanzo, di 39 milioni di euro, quando il solo ISS chiuderà con una perdita di 30 milioni. Provvedimenti che andranno a colpire il potere d’acquisto delle famiglie, senza toccare gli evasori, graziati dal condono, e soprattutto senza individuare nuove entrate. Trova spazio anche la critica all’uso dei decreti delegati, che daranno gambe alla finanziaria e che rappresentano uno svilimento del ruolo del Consiglio. Le critiche proseguono con il mancato inserimento all’ordine del giorno del Consiglio del presidente di Banca Centrale e del riferimento sull’Europa. Per il capogruppo Crescentini la spiegazione è nella spaccatura interna al Patto sul nome di Renato Clarizia e nella sorpresa della Segreteria Esteri per la decisione dei garanti sul referendum di adesione all’Unione. Il Social Riformisti riproporranno in Aula l’ordine del girono che apre un dialogo allargato a forze politiche sociali ed economiche per l’apertura di negoziati con la Commissione Europea. Nel video l'intervista a Simone Celli (Segretario Psrs)

Giovanna Bartolucci

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