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Dossier Sanità in aula, Ciavatta: "La politica fuori dall'Iss"

Per il Sds Belluzzi (Npr) il nuovo Direttore Iss dovrà avere anche competenze politiche. Ciacci (Libera) chiede al Segretario alla Sanità di dire a chi si riferisce con le sue accuse di ingerenza

di Luca Salvatori
25 ago 2021
Il Segretario Ciavatta durante la lettura della Relazione
Il Segretario Ciavatta durante la lettura della Relazione

Tre argomenti specifici di natura sanitaria al centro del dibattito del Consiglio che è tornato a riunirsi nel pomeriggio: le dimissioni del direttore Iss Alessandra Bruschi, il piano sanitario 2021-2023 e il progetto del nuovo Ospedale di Stato. La seduta si è aperta con la relazione del Segretario di Stato alla Sanità Ciavatta. Ha difeso a spada tratta l'operato del Direttore Generale Iss Bruschi affermando che si è dimessa anche perché bersaglio di “Una campagna mediatica, con ripetuti attacchi e insinuazioni” che l'hanno portata alle dimissioni. Ciavatta ha ricordato che con la gestione Bruschi l'Iss nel 2020 ha risparmiato molti milioni di euro, nonostante l'aggravio straordinario della pandemia. Inoltre il bilancio dell'Istituto per la prima volta, dopo tanti anni, ha ricevuto l'ok dei sindaci revisori. “La politica – ha dichiarato Ciavatta – deve restare fuori dall'Iss”.

Il Segretario alla Sanità ha anche parlato di “dipendenti deleteri, che non sanno sentirsi parte di una squadra” e ha concluso con l'impegno di individuare un nuovo Direttore Generale, cercandolo tra i professionisti dell'albo dei dirigenti sanitari italiani. In dissenso con Ciavatta, su questo aspetto, il Segretario di Stato Belluzzi secondo il quale il nuovo Direttore Generale dovrà avere anche competenze di natura politica, considerando le incombenze dell'incarico, più simili a quelle di un Direttore di Ministero che a una direzione ospedaliera. La relazione Ciavatta è stata invece pienamente condivisa dai Segretari di Stato DC Lonfernini e Ugolini e dal Segretario Tonnini di Rete.




Carlotta Andruccioli, di Domani Motus Liberi, auspica si faccia chiarezza sulle dimissioni di Alessandra Bruschi e quanto prima venga ripristinato il ruolo. Per Alessandro Mancini la politica non deve più entrare a gamba tesa nella gestione dell'Iss ma neppure rinunciare al suo ruolo di indirizzo e controllo. Ciacci, di Libera, ha chiesto al segretario Ciavatta di dire chiaramente a chi si riferisce quando parla di ingerenza politica nella sanità. Ribadite, anche dai suoi colleghi di partito Bevitori e Muratori, le ormai annose criticità della medicina di base.

Prima brevemente Ciavatta, poi in maniera più estesa il Segretario Canti, hanno illustrato anche il progetto del nuovo Ospedale, necessario visto che la struttura attuale non è più adeguata, basti dire che non è antisismica e neppure accreditata, con costi di manutenzione che si aggirano sui sei milioni di euro annui. Il progetto piace sostanzialmente, a tutta l'aula e Canti ha fatto sapere che la commissione politiche territoriali ha approvato la variante per la realizzazione e la costruzione avverrà con un partenariato pubblico-privato. Le opposizioni chiedono lumi sulle modalità di finanziamento. Tra le parole chiave, invece, del piano sanitario e sociosanitario – anch'esso, per ora, ampiamente condiviso - la prevenzione e la deospedalizzazione con il potenziamento della medicina territoriale.

Alle 21 la ripresa serale dei lavori con la prosecuzione del dibattito.





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