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Elezioni, dichiarati gli apparentamenti: scenario da ampie convergenze, non senza eccezioni

Oggi era l'ultimo giorno per presentare la dichiarazione preventiva sugli apparentamenti dopo l'8 dicembre

di Mauro Torresi
2 nov 2019

E' uno scenario da ampie convergenze, seppure ipotetiche, quello che emerge dalle dichiarazioni di apparentamento consegnate dalle forze politiche che parteciperanno alle elezioni. Ma non manca qualche eccezione. Se Domani in Movimento, unica coalizione in lizza, preferisce attendere l'ufficialità in seguito alla riunione con la Commissione elettorale, tutte le altre liste in campo rendono note le loro posizioni e le possibili alleanze.

Il Pdcs esprime la disponibilità a “dialogare con tutti, tranne che con Repubblica Futura”. La decisione, fanno sapere dal partito, si basa sull'esperienza degli ultimi anni e su una “divergenza di approccio sulle problematiche del Paese”. Proprio Rf si distingue, invece, dal resto delle forze in campo esprimendo una sola scelta: Libera. “Siamo ancora convinti del progetto di Adesso.sm – è la spiegazione – ma non siamo in linea con le persone che lo hanno voluto affossare”.

In casa Libera la decisione più inclusiva, cioè quella di aprire il dialogo verso tutti. “Noi siamo per un Governo di unità nazionale”, spiegano, in quanto necessario per “affrontare le tematiche” più importanti per la Repubblica. Tra le cinque liste che correranno da sole, Elego fa la stessa scelta e indica tutte le formazioni in campo come possibili alleati. “Lasciamo aperte le strade – spiega - anche perché le tempistiche non hanno permesso un confronto” tra le parti. Noi per la Repubblica indica Dc e Domani in Movimento, ma non mancano critiche, all'interno della lista, a un meccanismo che chiede di stabilire gli apparentamenti prima della presentazione dei programmi e del dibattito in campagna elettorale.


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