Elezioni Olanda: Daniele Scalea, "si va verso polarizzazione politica a discapito dei partiti tradizionali"

Dopo la Brexit la UE teme un nuovo scossone, alla vigilia delle decisive elezioni in Francia. L'incubo di Bruxelles, oggi, si chiama Geert Wilders, definito genericamente populista, dai media. In realtà il suo Partito per la Libertà propone una ricetta ultraliberista in economia, e giustifica l'opposizione, all'immigrazione dai Paesi islamici, con la necessità di tutelare il laicismo olandese. Caratteristiche peculiari che lo differenziano dai movimenti sovranisti, dati in forte crescita. Resta tuttavia il filo rosso dell'euroscetticismo; ed è per questo che le legislative in corso sono considerate un nuovo test per l'UE. L'affluenza alle urne è in leggera crescita. I sondaggi, per quel che valgono, danno in vantaggio di un'incollatura l'attuale premier conservatore Mark Rutte, protagonista in questi giorni di un duro scontro diplomatico con Erdogan, dopo aver negato i comizi elettorali a due ministri di Ankara. Ma anche se quello di Wilders dovesse risultare il primo partito; le possibilità, per lui, di formare un Governo – sottolinea Daniele Scalea – sarebbero nulle, alla luce del sistema proporzionale olandese e dell'isolamento politico nel quale si trova il Partito per la Libertà.

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