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Equilibrio di Bilancio nel 2022, Gatti: "In anticipo sui tempi ma non abbassiamo la guardia"

E sui Titoli di Stato ai depositanti dell'ex banca CIS: "Hanno una possibilità di mercato che l'obbligazione Bns non aveva"

di Monica Fabbri
26 lug 2022

Un dato, su tutti: a chiusura del 2022 le entrate ordinarie copriranno la spesa corrente. Un risultato non da poco per il Segretario alle Finanze Marco Gatti, se si considera che l'equilibrio di bilancio era previsto nel 2024. “Siamo in anticipo sui tempi”, dice, “ma non abbassiamo la guardia”, sottolineando la fase di incertezza legata a pandemia, guerra e conseguente difficoltà nel reperire materie prime. “E' chiaro che se la seconda parte dell'anno dovesse andare come la prima confermando le entrate tributarie che stiamo registrando, probabilmente avremmo addirittura un avanzo rispetto alla spesa corrente. Riteniamo però che ci possano essere rallentamenti, dovuti al problema sanitario - anche se al momento sembra sotto controllo - e alla difficoltà nel reperire le materie prime che sta colpendo l'industria, in questo momento economia trainante a San Marino come nel resto del mondo”.

Indispensabili le riforme, per alimentare le riserve necessarie in caso di crisi. Il Covid insegna: nel 2020 lo Stato se la vide brutta. Poi, il Segretario alle Finanze risponde alle critiche dell'opposizione sulla scelta del Governo di tutelare i depositanti Cis attraverso Titoli di Stato. RF parla di “Bail-in in salsa sammarinese”. “Riteniamo che i correntisti vadano protetti. E' chiaro che lo Stato che si è fatto garante di questo può prevedere sulla base delle risorse che ha a disposizione” - spiega Gatti. “Noi abbiamo deciso di gestirlo nell'ambito del debito pubblico, dando a disposizione dei correntisti, per i quali non era possibile liquidare in denaro le scadenze, un Titolo che avrà una sua scadenza e che a quel punto sarà onorato, perché rientra proprio in una gestione ordinaria del debito. Avranno un Titolo di Stato che può essere scambiato, ceduto, dato in garanzia. Quindi uno strumento che ha una sua possibilità di mercato, che l'obbligazione BNS non aveva”. Uno scontro, quello sull'ex Cis, che continua a suon di comunicati. Per RF la questione si sarebbe potuta risolvere con la cessione ad un potenziale investitore, mentre Rete ricorda come la stessa Commissione d’Inchiesta rilevò nella proposta dell'investitore Stratos profili inquietanti.





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