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Festa Europa, Beccari su accordo di associazione: "Disponibilità concreta a chiudere il dossier"

Per il Segretario Esteri "è un'Europa che deve imparare ad affrontare le grandi sfide globali come soggetto politico unitario"

di Monica Fabbri
9 mag 2022

Era il 9 maggio del 1950, quando al Quai d'Orsay di Parigi, sede del Ministero degli Esteri francese, nasceva l'Europa comunitaria. La dichiarazione di Robert Schuman dava il via al processo di integrazione. La sue parole passarono alla storia: «L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto».

Con questa visione del futuro, Schuman annunciava la volontà di mettere in comune la produzione franco-tedesca di carbone e acciaio, nel quadro di un’organizzazione alla quale potessero aderire gli altri paesi europei. C'era l'esigenza di porre fine ai conflitti tra le due potenze, per preservare la pace in un momento in cui l’Europa cercava di far rimarginare le ferite della Seconda guerra mondiale. Una festa che oggi assume un significato ancor più forte.  “Il futuro dell'Europa è legato a quello dell'Ucraina” dice la Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen spinge Kiev dentro l'Ue: “La Commissione – dice - punta a dare il suo parere a giugno". Il Presidente francese Emmanuel Macron però chiarisce: “Non siamo in guerra contro la Russia”. E aggiunge: “la pace non si costruisce con l'umiliazione di Mosca”. Sul futuro dell'Europa si interrogano gli Stati. “Sarò sarò sempre dalla parte di coloro che vogliono riformare l'Unione Europea per farla funzionare meglio” dice a Strasburgo la von der Lyen che apre, con Macron, alla modifica dei trattati, spingendo all'abolizione del voto all'unanimitàC'è bisogno di più Europa. Ma che Europa vogliamo?

“E' il grande tema su cui s'interrogano in tanti” – afferma il Segretario agli Esteri Luca Beccari. “Si è vista – aggiunge - la posizione più o meno unitaria di tutti i paesi europei rispetto al conflitto russo-ucraino, però l'Europa, che racchiude 27 Stati che di fatto rappresentano una fetta importante del pil mondiale, deve potersi presentare nello scacchiere geopolitico come un soggetto politico unitario che dica la sua rispetto ai grandi temi”. Per il responsabile della politica estera del Titano “è un'Europa che deve imparare ad affrontare non solo le sue sfide interne ma sapersi anche porre rispetto a quelle globali”.

San Marino va avanti, intanto, nell'accordo di associazione, “un percorso non politico” – ricorda Beccari - “non saremo Stato membro ma integrati in un mercato che ci darà nuove opportunità”. La settimana scorsa sono ripartiti i negoziati in presenza: “L'incontro a Bruxelles è stato molto positivo, ci fa sperare in un ciclo di confronti serrato. La cosa più importante è che ho registrato una disponibilità veramente concreta a prendere in mano il dossier e portarlo a conclusione in maniera soddisfacente. Sicuramente il momento va sfruttato in senso positivo”.





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