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Finanziaria: proroga della sanatoria straordinaria e tassa di soggiorno entro marzo

L'Aula spinge sull'acceleratore dopo l'accordo con l'opposizione sugli emendamenti

di Monica Fabbri
20 dic 2021
Finanziaria: proroga della sanatoria straordinaria e tassa di soggiorno entro marzo

Per entrare a Palazzo tampone per tutti, compresa la stampa. Sarebbero risultati positivi ai test, oltre a due Segretari di Stato, anche tre consiglieri. Riprende dunque il dibattito sulla Finanziaria, con l'impegno delle forze politiche ad accelerare il dibattito. Prima dei lavori, Governo ed opposizione hanno lavorato ad un nuovo testo, cercando la mediazione sugli emendamenti. Al momento del confronto mancavano infatti ancora 86 pagine da esaminare e 39 articoli da votare. Il Consiglio spinge quindi sull'acceleratore. E per trascorrere in Aula meno tempo possibile, si è deciso di affrontare, oltre alla Finanziaria, solo i decreti più urgenti.



Tornando alle proposte di modifica, sull'ecobonus si cerca ancora l'accordo, con Libera che chiede la cedibilità del credito d'imposta o l'aumento degli anni di detrazione e il doppio salto di classe energetica. Altro nodo politico riguardava la stabilizzazione nella pubblica amministrazione: si è deciso di rinviare ad un Decreto Delegato ampio, per assecondare le istanze di politica e sindacato. Nel frattempo passa al 30 settembre del 2022 la proroga dei termini per la presentazione della domanda di concessione edilizia in sanatoria straordinaria. La documentazione dovrà invece essere consegnata non oltre il 30 novembre. Proroga necessaria – per Libera – alla luce del contesto economico. Matteo Ciacci evidenzia però come, a 4 anni dalla legge, non sia cambiato nulla. Invita ad arrivare ad un punto zero, per poi procedere con il Piano Regolatore generale. L'emendamento del Governo – afferma Nicola Renzi – è la prova provata che sull'allora Segretario al Territorio Michelotti furono buttate croci “che non meritava totalmente”. Chiede di interrogarsi sulle opportunità per i tecnici impegnati in questi anni sulle pratiche di sanatoria e sul sistema dell'edilizia in generale, “altrimenti – avverte - creiamo la desertificazione di un settore”. E se la sanatoria nasce per creare un punto zero prima di nuove regole, “su quel campo – afferma - oggi abbiamo solo annunci e nulla di concreto”. Matteo Zeppa invita a prenderlo come monito: “Leggi con impatto forte sulla cittadinanza vanno ponderate”. Anche Rete spera sia l'ultima proroga, e attende quanto prima il nuovo PRG.

Altro tema caldo e per certi versi controverso riguarda il lavoro ai pensionati. Per RF, che lo propone da ormai due anni, è un principio da sdoganare. Non si ostacolano i giovani, perché il “lavoro – dicono Renzi e Zafferani – crea lavoro”. Il fenomeno – fa notare Guerrino Zanotti - è già presente nei termini della solidarietà familiare, e molto spesso si sottrae alla regolarizzazione. Invita quindi a superare le discriminazioni, intervenendo in modo omogeneo. Il Segretario al Lavoro non è contrario in linea di principio, ma – dice Teodoro Lonfernini - “serve un lavoro più complesso e ordinato all'interno di un provvedimento di legge”. L'emendamento di RF viene bocciato. Passa, invece, l'imposta di soggiorno. Dovrà essere adottata entro il 31 marzo. La minoranza chiede non venga buttata nel calderone della spesa corrente ma impiegata come tassa di scopo per la valorizzazione del settore turistico-alberghiero.


Si apre la discussione sulle difficoltà di reperire medici. Libera chiede, in attesa di accordo bilaterale con l'Italia, di riconoscere unilateralmente, da parte sammarinese, gli anni contributivi di chi ha lavorato in Italia. “La non cumulabilità degli anni di pensione per professioni pubbliche – aggiunge Miriam Farinelli – rappresenta lo scoglio più importante nell'attirare professionisti formati”. L'emendamento viene respinto: “ Risolveremmo parzialmente il problema, dato che serve la piena reciprocità”, spiega Luca Beccari.

La Riforma dell'istituto degli assegni familiari – portata avanti da Libera – apre una finestra sulla necessità di intervenire con forme differenziate, tarando le entità dei contributi in base alle esigenze, perché “la stessa cifra a tutti - dice Vladimiro Selva - non significa equità”, “il reddito non può essere l'unico strumento di verifica”, gli fa eco Andrea Zafferani. Si guarda all'ICEE, su cui il Governo sta tardando – attacca - in maniera inaccettabile”. Anche Gian Nicola Berti invoca un intervento complessivo, che riveda tutto il sistema delle tutele. L'Aula però respinge, con il Segretario agli Esteri che rinvia alla riforma degli ammortizzatori sociali.



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