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Fiorenzo Stolfi torna a contestare l’attuale gestione della Cassa di Risparmio

13 mag 2011
“Ho parlato di 150 milioni di disavanzo. Sibani dice che sono 155 e che 141 sono accantonati per Delta”. “Quindi - puntualizza Fiorenzo Stolfi - il rosso è di 14 milioni che, sommati alla ‘fregatura’ dell’acquisto delle azioni di Delta in mano Sopaf – 55 milioni più 15 di sovrapprezzo – portano a 84 milioni la cifra che va a gravare sul bilancio 2010 della Cassa di Risparmio”. “Sibani - aggiunge Stolfi - è venuto a San Marino perché uomo di Banca Intesa, quella che doveva acquistare il gruppo Delta. Invece, sottolinea, è servito solo per fare acquistare le azioni Sopaf alla Cassa”. “Intanto - dice Stolfi - Banca Centrale ha promosso una azione di responsabilità verso gli amministratori e i sindaci della Cassa contestando alcune deliberazioni: tra queste l’acquisto da Banca Popolare di Verona delle azioni della Sopaf”. “Un acquisto - afferma il consigliere del Psd - fatto dalla Cassa, da Fantini e da Estuari ma il conto è stato pagato tutto dalla Carisp. E il bilancio 2009, in cui figura il costo di questi acquisti, è firmato da Sibani”. “Non solo”, prosegue Stolfi. “Il bilancio 2010 contiene una posta in attivo di 25 milioni per la messa in liquidazione di Carifin, il cui capitale sociale è stato portato al minimo di legge”. Ma Stolfi ne ha anche per la vicenda BAC. “Masi - sottolinea - aveva puntato molto su questa acquisizione. Affermare che il ritiro della Cassa è dovuto al non prestarsi alla riduzione di personale - dice - è assolutamente ridicolo”. Hanno fatto un offerta senza sapere quel che facevano? “Durante la bufera - afferma Stolfi - si doveva fare quadrato. Invece si è scelta una strada fallimentare. Si è pensato che sacrificando la testa di Fantini si sarebbe messa la Cassa al sicuro”. Nel video l'intervista a Fiorenzo Stolfi (Psd)

Sonia Tura

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