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Franco Frattini, l'oratore ufficiale della cerimonia dei Reggenti

1 apr 2009
La firma di Frattini
La firma di Frattini
Ha messo l’accento sulla condivisione di interessi e di ideali che unisce l’Italia e la Repubblica di San Marino, il Ministro degli Esteri Franco Frattini, nella sua orazione ufficiale. Una riflessione sui rapporti fra i due Paesi, segnati in questi ultimi mesi da un rilancio pieno delle relazioni bilaterali e la ricerca di un salto di qualità per superare le difficoltà del passato. La firma di martedì dell’accordo di cooperazione economica ne è la testimonianza e al tempo stesso la conferma della Repubblica del percorso avviato di adeguamento agli standards comunitari in materia finanziaria e fiscale.
“L’obiettivo comune – ha sottolineato – è quello di arricchire i settori di collaborazione, nell’interesse dello sviluppo della Repubblica di San Marino e delle Regioni italiane vicine. Dopo Pasqua – ha svelato – la convocazione della commissione mista, per mettere a punto gli aspetti che attengono all’accordo sulla collaborazione finanziaria, rinviato di qualche settimana. Quanto prima la riunione anche della Commissione Mista Culturale, per approfondire tra il progetto del Parco Scientifico e Tecnologico”.
Non ha mancato, Frattini, di mettere in evidenza l’apprezzamento italiano per l’azione di San Marino in campo internazionale e la sintonia che fra i due paesi si manifesta nei vari organismi. Per uscire dalla crisi economica globale, il Ministro italiano degli Esteri ha definito fondamentale il ripristino della fiducia e il corretto funzionamento dei mercati finanziari. Il piano di rilancio europeo prevede interventi per circa 400 miliardi di euro, pari al 3,3% del Pil Comunitario, e in aprile la commissione presenterà un organismo incaricato di vigilare sulla stabilità del sistema nel suo complesso. Serve un’Europa forte e unita, con istituzioni più efficaci e politiche più ambiziose. Un traguardo che passa dalle ratifiche del Trattato di Lisbona e dalla sua entrata in vigore. Per uscire dalla crisi, in definitiva, serve più Europa.

Sergio Barducci

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