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“Fuori dal sogno e dentro la realtà”. Giorgetti (Ap) replica a Tomassoni (Psd)

31 ago 2010
Foto Roberto Giorgetti. San Marino - “Fuori dal sogno e dentro la realtà”. Giorgetti (Ap) replica a Tomassoni (Psd)
Foto Roberto Giorgetti. San Marino - “Fuori dal sogno e dentro la realtà”. Giorgetti (Ap) replica a Tomassoni (Psd)
"Nel leggere le riflessioni del consigliere Tomassoni di qualche giorno fa, sulla situazione della Repubblica - scrive Roberto Giorgetti - non ho potuto fare a meno di trarne spunto per fare a mia volta qualche riflessione a voce alta. Non so se “siano crollati uno dietro all’altro le speranze, i sogni e le attese” ma certo rimane importante aspirare ad un futuro migliore per tutti. Ho pensato, comunque, che il mondo reale è spesso più difficile da percepire piuttosto che scenari fantasiosi, a volte costruiti in buona fede, a volte magari no. Purtroppo molto spesso, prima ancora di parlare di futuro, forse occorrerebbe tenere ben a mente anche il passato ed il presente. Si dice che chi dimentica la Storia è condannato a ripeterne gli errori. Se non la Storia, certo la cronaca della nostra Repubblica, a partire dagli anni novanta in qua, racconta di un paese che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, ancorato ai cosiddetti capisaldi ormai inaccettabili dalla comunità internazionale, come ampiamente preannunciato da tempo. In quegli anni di clientelismo diffuso e sprechi assurdi furono ben pochi, fra cui molte donne e uomini di Alleanza Popolare, a ripetere che tutto questo ci avrebbe portato a conseguenze nefaste. Diversi personaggi politici che oggi sottolineano la necessità di risolvere i problemi sono stati i protagonisti di allora nel determinarli. Purtroppo molti di coloro che oggi censurano i comportamenti poco virtuosi e protestano per la difficile situazione in cui si trova la Repubblica hanno taciuto, con la voce e con il voto, nei momenti in cui gran parte dei problemi odierni si sono creati. La realtà presente del nostro Paese racconta di una corsa affannata per recuperare anni di ritardi, di scelte sbagliate e di errori clamorosi. L’attuale governo, con enormi difficoltà e nel giro di un anno e mezzo, ha smontato, uno per uno, i capisaldi del passato nel bel mezzo di una crisi internazionale pesantissima. Molte riforme, fra cui quella della pubblica amministrazione, dopo lustri di teorie, si stanno finalmente concretizzando. Dopo anni di gravissime sottovalutazioni per quanto attiene alla credibilità del nostro Paese negli organismi che conferiscono legittimazione internazionale agli Stati, la nostra Repubblica è stato tratta fuori dalla vergogna della procedura rafforzata Moneyval ed inserita in una rete di rapporti fiscali e commerciali, anche con i maggiori Stati europei. Nel momento in cui le risorse, che molti politici e molti cittadini sammarinesi hanno creduto provenissero da una cornucopia inesauribile, stanno venendo a meno l’attuale governo sta mettendo in campo interventi di taglio di costi e sprechi, che sono in ritardo di anni se non di un decennio. La scelta reale e non a parole della trasparenza, dopo tanti anni di chiacchiere, ha implicato anche reazioni rabbiose da parte di quegli ambienti di potere che per lunghi anni hanno imposto i propri interessi al di sopra di quelli della Repubblica. Molte delle recenti agitazioni della politica sono da ricondurre ai tentativi di restaurazione di un passato poco nobile ma evidentemente molto funzionale agli intrallazzi della “peggio politica”, i cui epigoni sono presenti in diversi partiti, in maniera trasversale. Purtroppo molti, al di là della retorica, vedono nelle attuali difficoltà del Paese non un momento in cui delineare percorsi comuni per affrontare passaggi cruciali per il futuro, ma un'opportunità per rimettere in gioco le proprie personali ambizioni di potere.
Non esiste un Paese allo sbando, come qualcuno in malafede e qualcun altro poco attento, vuole fare credere, ma esiste un Paese vitale, con molti problemi da affrontare. Alcuni di questi problemi sono comuni a tanti altri Stati, presi nella morsa della crisi internazionale. Altri problemi sono dettati dai difficili rapporti con il ministero dell’economia italiana e dai grandi cambiamenti che la nostra Repubblica deve assorbire in tempi rapidissimi. L’attuale governo, seppure con molta difficoltà, lavora per un progetto reale di cambiamento e per un futuro sostenibile. Vi sono coloro, di destra e sinistra, che non vogliono i cambiamenti ma piuttosto un ritorno al passato. Vi sono anche coloro, che consci della necessità di guardare avanti ma a volte avvillupati in un mondo di sogni in cui con parole e slogan si risolvono tutti i problemi, rischiano di dare un contributo importante a quel progetto di restaurazione trasversale a molti partiti".

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