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Garanti: accolto il referendum sulle pensioni

7 lug 2006
Garanti: accolto il referendum sulle pensioni
Il collegio dei garanti ha deciso. Accolto uno dei due quesiti referendari sottoposti al giudizio dei saggi, respinto il secondo. Ammissibile è stato ritenuto quello che mira ad abrogare la legge quadro in materia di previdenza complementare, in pratica quella che introduce il cosiddetto secondo pilastro, non ammissibile invece quello per abrogare la legge 29 settembre del 2005, la numero 131, in materia di promozione, il sostegno e lo sviluppo dell’occupazione e della formazione, la nuova legge cioè sul mercato del lavoro. Nel primo caso, per il Collegio Garante, la richiesta referendaria è accoglibile perché la legge in questione - si spiega nella sentenza – non possiede un “contenuto specifico” in materia di tasse, imposte e tributi di bilancio, materie escluse dall’iniziativa referendaria. Inoltre, il quesito riguarda una legge che ha un oggetto puntuale e ben delimitato, contiene una esatta, chiara ed inequivocabile formulazione, tale da consentire un pieno, consapevole e libero esercizio di sovranità. Gli elettori, infatti, sono messi in condizione di scegliere senza equivoci, fra il rifiuto della legge o l’introduzione, così come prevede il testo, di forme di previdenza complementare. Complesso il giudizio espresso sull’altro quesito, quello rigettato. La nuova legge sul mercato del lavoro, spiegano i Garanti, è una normativa che riguarda discipline diverse fra loro. La presenza di oggetti così diversi non consente all’elettore una piena libertà di scelta. Non sarebbero messi in condizione di scegliere – si legge nella sentenza – in modo in equivoco fra ciascuno dei punti o il rifiuto di ciascuno di essi. Un elettore, ad esempio, potrebbe essere favorevole alle nuove norme contrattuali e contrari invece alla riorganizzazione degli uffici preposti alla disciplina del settore o viceversa. Potrebbe altresì esser contrario alla nuova disciplina contrattuale per i lavoratori, ma favorevole alle nuove tipologie di inserimento dei giovani nelle attività lavorative e così via. Una diversa iniziativa referendaria, che avesse previsto una pluralità di quesiti riferiti ai quattro diversi oggetti della legge avrebbe consentito una libera e inequivoca espressione della volontà degli elettori, quindi avrebbe potuto essere accolta.
Sorpreso il comitato referendario per la decisione del Collegio Garante. 'Non riusciamo a comprendere appieno – spiega Marino Zanotti – le ragioni della bocciatura, ma aspettiamo di valutarle più attentamente nei prossimi giorni. Siamo comunque soddisfatti per il clima di attenzione che siamo riusciti a creare su questa legge. Sappiamo – prosegue - che c’è un sindacato intenzionato a presentare un articolato di iniziativa popolare, così come si sono alcuni partiti che vogliono cambiare il testo della legge e questo ci fa ben sperare”.

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