Giornata ad alta tensione a Roma tra pacchi bomba e falsi allarmi

Giornata ad alta tensione a Roma tra pacchi bomba e falsi allarmi.
Si segue la pista “anarco insurrezionalista” per i pacchi bomba che questa mattina sono esplosi in due ambasciate. Il primo, alla sede diplomatica svizzera, ha provocato il ferimento di un funzionario che rischia di perdere la mano. Il secondo pacco bomba - e anche qui c’è stato un ferito, ma più lieve - è scoppiato all’ambasciata Cilena. In giornata altri falsi allarmi bomba, in diversi punti della città. Elevato il livello di controllo in tutte le sedi diplomatiche. Il tutto mentre al senato si votavano gli ultimi articoli della riforma universitaria che è stata approvata definitivamente con 161 sì, 98 no e sei astensioni. Per Berlusconi, che ha tenuto la tradizionale conferenza stampa di fine anno, gli studenti avranno solo vantaggi dalla legge Gelmini. Ma il premier ha spaziato su tutti i temi di principale attualità politica. No ad un riavvicinamento con Fini, ma il premier ha aperto al terzo polo e conta di ampliare la maggioranza alla Camera fino a quota 325 per portare a termine la legislatura, “ma se entro gennaio non c’è l’auspicato rafforzamento - ha detto - si va alle urne”. Berlusconi ha anche dichiarato che se verrà bocciato il legittimo impedimento non sono previsti altri provvedimenti a scudo del premier che annuncia battaglia nei tribunali e in tv.

Luca Salvatori

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