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Giornata della Pace: il messaggio dei Capitani Reggenti

21 set 2015
Giornata della Pace: il messaggio dei capitani ReggentiGiornata della Pace: il messaggio dei Capitani Reggenti
Giornata della Pace: il messaggio dei Capitani Reggenti - I Capi di Stato ricordano come, dove e perché è nata: nel 1981 a New York, per difendere quel diritt...
I Capi di Stato ricordano come, dove e perché è nata: nel 1981 a New York, per difendere quel diritto alla pace che trova un solido fondamento nella stessa Carta costituiva delle Nazioni Unite, il cui scopo è proprio il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. In questo 21 settembre la giornata internazionale deve stimolare una riflessione e sollecitare un impegno generalizzato, una risposta alla presenza di conflitti e focolai di tensione a livello internazionale, alla recrudescenza della barbarie cui porta la mancanza di considerazione e il disprezzo per i diritti e la dignità dell’uomo, all’esodo epocale che investe il nostro continente con migliaia e migliaia di esseri umani che fuggono dalla guerra, dalla persecuzione e dalla violenza. Dalle immagini con le quali vi raccontiamo quotidianamente la storia di questi giorni trova impulso l'appello all'unità dei Capitani Reggenti: “cooperazione – scrivono- per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti cui le Nazioni Unite in questa giornata esortano tutti. I singoli Stati, le Nazioni Unite e l’Unione Europa, la diplomazia e la politica internazionale devono operare congiuntamente per una pace che riposi sulle solide fondamenta di giustizia e libertà, di rispetto della libertà e dei più elementari diritti umani”. I capi di Stato si rivolgono alla società civile, affinché si faccia portavoce della cultura del dialogo, della non violenza, ricordano l'ordine del giorno adottato dal Consiglio lo scorso 24 aprile dal Consiglio per rendere omaggio alle tante vittime di genocidi, ovunque perpetrati, e per rafforzare l’impegno del nostro Paese a svolgere un ruolo vigile e attivo nella difesa degli inviolabili diritti umani. Insieme per rafforzare l’impegno per una cultura di pace: infine l'invito della Reggenza a coltivare sempre più il dialogo in politica, affinché nei consessi internazionali San Marino si proponga come luogo di mediazione e di dialogo.

SB

Ecco il messaggio integrale LL EE Andrea Belluzzi e Roberto Venturini
Oggi – 21 settembre – si celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Pace, per difendere e promuovere quel diritto alla pace che trova un solido fondamento nella stessa Carta costituiva delle Nazioni Unite, il cui scopo principale è proprio il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Una ricorrenza che deve pertanto stimolare una riflessione profonda sul valore incommensurabile della pace e sollecitare un impegno generalizzato per contribuire a quelle condizioni di pacifica convivenza che soli possono permettere a tutte le persone e popoli della terra di vivere finalmente liberi dalla paura e dal bisogno. La presenza di conflitti e focolai di tensione a livello internazionale, la recrudescenza della barbarie cui porta la mancanza di considerazione e il disprezzo per i diritti e la dignità dell’uomo, l’esodo epocale che investe il nostro continente con migliaia e migliaia di esseri umani che fuggono dalla guerra, dalla persecuzione e dalla violenza, rendono impellente quella più stretta alleanza e cooperazione per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti cui le Nazioni Unite in questa giornata esortano tutti. I singoli Stati, le Nazioni Unite e l’Unione Europa, la diplomazia e la politica internazionale possono e debbono operare congiuntamente per una pace che riposi sulle solide fondamenta di giustizia e libertà, di rispetto della libertà e dei più elementari diritti umani. Ma anche la società civile che deve spendere con competenza, passione e tenacia risorse ed energie per promuovere la cultura e la pratica della non violenza, del dialogo, della solidarietà e del rispetto dei diritti e della dignità umana. Ed il primo, inalienabile diritto è proprio quello alla vita che, purtroppo, anche oggi è cosi frequentemente e brutalmente violato per ragioni etniche e religiose. Con questo spirito, il Consiglio Grande e Generale della nostra Repubblica ha adottato lo scorso 24 aprile un ordine del giorno per ricordare e rendere omaggio - in questa giornata dedicata alla pace - alle tante vittime di genocidi, ovunque perpetrati, e per rafforzare l’impegno del nostro Paese a svolgere un ruolo vigile e attivo nella difesa degli inviolabili diritti umani. E per rafforzare ulteriormente l’impegno del nostro Paese per una cultura di pace, la Reggenza, in occasione di questa ricorrenza, rivolge l’invito a coltivare sempre più il dialogo in politica, quale condizione per proporre anche nei consessi internazionali la nostra Repubblica quale luogo di mediazione e di dialogo.

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