Il giorno di insediamento della Reggenza

E' una magnifica giornata di primavera ad accompagnare la cerimonia di investitura dei Capi di Stato di San Marino. Simboli; un rituale rigoroso, che ogni volta suscita ammirazione e rispetto. E' la Democrazia che rinnovandosi si rafforza. L'inno nazionale segna l'inizio di una delle giornate più attese dalla comunità sammarinese.
L'alzabandiera, con i corpi schierati, sotto il cielo azzurro; e poi a Palazzo Valloni, per l'accoglienza al corpo diplomatico consolare accreditato. Nella allocuzione del Nunzio apostolico Adriano Bernardini, decano del corpo diplomatico, una dolorosa presa d'atto dei conflitti – anche economici – che caratterizzano il Mondo moderno. Alla “globalizzazione dell'indifferenza”, che ci rende insensibili alle sofferenze altrui, bisogna rispondere con la “fratellanza”. Quindi il discorso di insediamento della Reggenza eletta in cui si parla di “avvio di una fase storica”, per il Paese. La dimensione civile lascia poi il passo a quella religiosa, con la Santa Messa alla Pieve, celebrata dal nuovo Vescovo Andrea Turazzi: per lui è la prima funzione sul Titano.
Il ritorno a Palazzo Pubblico per la fase finale dell'investitura. E' il momento dell'orazione ufficiale, affidata al Presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Dean Spielmann. Quindi il giuramento dei Reggenti eletti: la formula è letta in latino – come da tradizione - dal segretario agli interni. Si arriva così al passaggio dei collari dalla coppia reggenziale ancora in carica - GianFranco Capicchioni e Annamaria Muccioli –, a quella eletta. Valeria Ciavatta e Luca Beccari sono i nuovi Capitani Reggenti per il prossimo semestre.

Gianmarco Morosini

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