Giovani DC a Governo e maggioranza: “Uscire dall'immobilismo”

Dalle vicende politiche italiane prendono le mosse i giovani DC per chiedere a maggioranza e governo azione più incisiva per non “allargare lo scollamento con la cittadinanza, generando vuoto di fiducia”

La politica ha fallito? Dall'incarico a Mario Draghi per formare il nuovo governo italiano prendono origine interrogativi e riflessioni dei giovani DC. Dalla domanda “se sia giusto che la politica abdichi al proprio ruolo in favore di organismi tecnici”, fino alla certezza che questo “rappresenti una sconfitta per gli elettori e per chi ancora crede – scrive il Presidente Lorenzo Bugli – in una politica capace di assumere decisioni coraggiose e responsabili”.
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Un giudizio severo quando dice: “Così non avremo più una democrazia, ma un Governo di tecnocrati” e parte da qui per un parallelo con la realtà sammarinese, nell'appello a governo e maggioranza. “Non critiche, ma pungolo” – chiarisce – auspicando che “una maggioranza solida nei numeri non porti a generare vuoto di fiducia, a perdere di vista il contatto con il Paese e le sue esigenze”, che richiedono soluzioni pragmatiche e comprensibili. Accusa, se non di immobilismo, di attendismo, rilevando come, nell'anno di Governo, “i progetti di legge discussi e approvati dall'Aula siano stati sporadici – dice - togliendo di incisività all'azione del Consiglio e offrendo sponda alle strumentalizzazioni delle opposizioni”.

Giudica, d'altro canto, incomprensibili gli incarichi e le consulenze strette “per individuare le priorità del Paese che – conclude - sono invece già ben note”.
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