Per il voto della riforma Igr occorrerà attendere la prossima settimana. L'aula dalla tarda mattinata è infatti impegnata nel dibattito preliminare che si protrarrà a lungo, visto che ogni consigliere ha facoltà di parlare per 16 minuti e in tanti devono ancora intervenire ed eventualmente replicare. Le narrazioni, intanto, restano opposte. Per la maggioranza si tratta di un testo equilibrato, frutto di un percorso di dialogo con i sindacati e le parti sociali, scaturito nei 15 emendamenti, depositati in mattinata, che rimuovono le penalizzazioni per i frontalieri, garantendo maggiore equità. Emendamenti che, per poter essere esaminati ed approvati in seconda lettura, necessitavano di una maggioranza qualificata di almeno 39 firme.
Le sottoscrizioni in realtà sono state 43 e cioè tutti i consiglieri di maggioranza con diritto di voto, più Michela Pelliccioni, consigliere indipendente, fuoriuscita di recente da Domani Motus Liberi che ha tuttavia già preannunciato l'astensione al voto finale della riforma. Per l'opposizione ci si trova invece di fronte alla capitolazione della maggioranza e del Segretario di Stato alle Finanze che hanno dovuto modificare radicalmente il testo originario, sull'onda di due scioperi generali.
Per i partiti di opposizione il pdl resta dunque da rigettare in toto, mentre a parere della maggioranza i partiti di minoranza, restando fermi sulla richiesta di ritiro del testo, si sono, di fatto, autoesclusi dai negoziati, per arrivare ad un accordo condiviso. Nella sua relazione il Segretario di Stato alle Finanze Marco Gatti ha enunciato i punti chiave dei nuovi emendamenti che hanno condotto all'intesa con i sindacati. Tra questi il ritorno all’aliquota del 2,5% sulla tassazione del tfr; la reintroduzione della no tax area fino a 10mila euro; l’eliminazione del bonus precedentemente ipotizzato; l’introduzione della progressività della quota smac, in base al reddito.
Prevista inoltre la possibilità di aderire solo parzialmente al meccanismo di detrazione smac e di suddividere le spese all’interno dello stesso nucleo familiare. Il maggior gettito previsto dal testo originario era di 20 milioni di euro, mentre coi cambiamenti apportati, scenderà – secondo alcune stime – a 17. Opposizioni sostanzialmente contrarie anche agli altri provvedimenti inclusi al comma 20, insieme alla riforma Igr, e cioè la ratifica del decreto sull’emissione dei titoli del debito pubblico — con tasso fisso al 2% — e il progetto di legge che introduce nuove procedure per la loro emissione.