"Un passo concreto nel segno della responsabilità e del dialogo": lo chiede la Direzione di Alleanza Riformista, all'esame degli ultimi passaggi in vista delle modifiche approvate sull'IGR e che saranno tradotte in emendamenti per la seconda lettura consiliare, al netto dei confronti tuttora in corso. “L’obiettivo – si precisa - è una riforma che metta al centro le persone, non i numeri: che alleggerisca il peso su famiglie e lavoratori, che premi l’impegno di chi ogni giorno contribuisce alla crescita del Paese”.
Focus sul dossier frontalieri, che ad oggi – nonostante le novità introdotte – marca le maggiori distanze. "Il contributo quotidiano dei frontalieri – sottolinea Alleanza Riformista - costituisce un elemento di stabilità e crescita per l’intero sistema economico del Paese. Per questo, anche i non residenti devono essere tutelati, evitando che la nuova normativa possa creare difficoltà a chi contribuisce in modo così significativo alla vita produttiva della Repubblica”.
Stilettata alle opposizioni: “Che hanno scelto la strada più facile – scandisce AR - usare la piazza come amplificatore demagogico, invece di coglierne il significato profondo. E ancora: “Il messaggio che arriva dai cittadini va accolto con rispetto. La democrazia si rafforza quando il confronto resta sul terreno delle idee e non scivola nella strumentalizzazione, e oggi più che mai servono maturità politica, serietà e senso di responsabilità da parte di tutti coloro che hanno a cuore la stabilità e il futuro della Repubblica”.
Sul tavolo della Direzione anche il tema ICEE, la cui discussione approderà in Commissione la prossima settimana. Per AR, accanto ai più equi criteri di valutazione della condizione economica dei nuclei familiari, introdotti doverosamente dall'indicatore, deve però corrispondere anche una puntuale revisione della spesa pubblica, ma da non interpretare “come un mero esercizio di tagli, bensì come un percorso di modernizzazione e di qualità della spesa, volto a eliminare sprechi, migliorare l’efficienza amministrativa e per liberare risorse da destinare allo sviluppo e alla crescita”.