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Il Consiglio torna a Palazzo: ennesimo passo verso una normalità sempre più vicina

18 mag 2021
Il Consiglio torna a Palazzo: ennesimo passo verso una normalità sempre più vicina

Ciò che invece non rientra nella normalità, sono le scorribande di giovanissimi dal circondario nei fine settimana a Borgo e Città, con violenze e atti vandalici. La cronaca irrompe quindi in Aula, con Libera che per voce di Alessandro Bevitori accusa il Governo di poca determinazione, chiedendogli di agire con più fermezza. C'è preoccupazione, la situazione è esplosiva, e Libera si chiede se Pedini Amati abbia intenzione di rivedere le sue posizioni su un incremento della movida in Repubblica. Posizioni – rimarca – criticate dalla sua stessa lista.

Dal Pdcs l'analisi di Barbara Gozi, che invita a progettare misure adeguate, rafforzando monitoraggio, servizi di assistenza e controlli, con il coinvolgimento di strutture, operatori e programmi in ambito politico, educativo, sociale e sanitario. Insomma, una strategia di rete.

Per Nicola Renzi ciò che è successo era ampiamente prevedibile. L'allentamento delle misure restrittive doveva comportare – dice – la riorganizzazione di ordine pubblico e sicurezza. Ricorda che al termine della passata legislatura era pronto il bando per l'arruolamento di nuove unità per i corpi di polizia. “Dopo due anni – tuona - quel bando non è stato ancora emesso. Le forze dell'ordine – avverte – sono sotto stress, non hanno sufficiente organico”. Lorenzo Bugli sollecita il Governo ad intervenire su sicurezza e sociale, riflettendo al contempo sul fatto che determinati eventi vadano realizzati lontano dai centri storici. “Non si è mai verificata una situazione del genere” - dice, e anche Giacomo Simoncini, giovane consigliere di Npr, chiede alla politica di dotare le forze dell'ordine di tutto ciò che serve per svolgere in sicurezza il proprio lavoro. “Da anni – dice - ci si riempie la bocca di parole come riforma delle forze di polizia. L'ordine pubblico va tutelato così come la salute. Evitiamo di trovarci con guerriglie fra bande che non ci appartengono”.




Il Segretario agli Interni Elena Tonnini precisa però che alcuni di questi fenomeni non escludono il coinvolgimento di sammarinesi, tanto che già in passato si è ricorso all'aiuto dei militi volontari, “che hanno svolto – spiega - ruolo di sentinella”. Poi si appella ai giovani, affinché il divertimento non si trasformi in boomerang. In una prima fase si è ragionato sul rafforzamento dei controlli. Ora si stanno valutando interventi normativi.

C'è però un aspetto su cui il Segretario all'Istruzione punta l'attenzione. Parla di disagio amplificato dalla pandemia, che non si risolve con coprifuoco e divieti. Andrea Belluzzi alza il velo su gravi situazioni che riguardano i nostri giovani, come tentativi di suicidio e violenza fra minori. “Durerà nel tempo – afferma - e insieme dovremo affrontarlo”.

In Comma Comunicazioni domina anche il conflitto in Medio Oriente, con Giuseppe Morganti di Libera che legge un ordine del giorno per promuovere la pace e due popoli in due stati, ordine del giorno proposto anche da Giovanni Zonzini di Rete, che parla di “feroce aggressione del regime israeliano”, chiedendo a San Marino di fare sentire la propria voce “autonoma e indipendente”, e a cui si appella anche in riferimento al percorso di associazione all'Unione Europea – altro tema forte del comma comunicazioni.

La necessità di integrazione – spiega – va conciliata con una politica estera neutrale, di equidistanza dalle superpotenze, perché “non possiamo essere di nessuna utilità all'egemone, al contrario possiamo distinguerci e ottenere vantaggi mantenendo un atteggiamento indipendente e autonomo”. Sui tempi del negoziato sono forti le preoccupazioni della minoranza. Troppo vaga – dice Morganti – la risposta all'interpellanza dell'Alto Rappresentante Josep Borrell. San Marino non può più attendere, siamo nella trappola europea, costretti ad accettare tutte le condizioni senza alcun privilegio del mercato unico”. “Documento in chiaroscuro”, per Renzi: “È il momento che il paese tutto insieme abbia un sussulto”, attendendo dal Segretario agli Esteri la linea per sbloccare “un negoziato incagliato”.





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