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Il Presidente Giovagnoli, sull'assenza di conclusioni politiche: "La parte del giudicante spetta al Consiglio"

Lunedì 13 si aprirà il dibattito in Aula sulla relazione finale della Commissione d'inchiesta sulle crisi bancarie. Tra i vari capitoli anche quello sui debiti dei politici.

di Monica Fabbri
7 dic 2021
Sentiamo Gerardo Giovagnoli
Sentiamo Gerardo Giovagnoli

In 375 pagine la cronistoria delle crisi bancarie, costate allo Stato oltre un miliardo e 500 milioni. 12 i capitoli, in cui si ricostruiscono le vicende dei diversi istituti, compresa Cassa di Risparmio. Viene raccontata la pagina buia della piazza finanziaria sammarinese, che entra in crisi ad inizio 2009. La lotta ai paradisi fiscali e il conseguente scudo messo in atto dall'Italia portano la raccolta totale da oltre 14 miliardi agli attuali 5 miliardi e 200 milioni. Netto anche il calo del patrimonio delle banche: nonostante le ricapitalizzazioni, in 13 anni hanno perso quasi un miliardo. Sono i numeri, impressionanti, derivanti da quella che la stessa Commissione definisce “visione molto poco lungimirante” della classe politica di Governo, che alla fine degli anni '90 pensò di moltiplicare introiti e ricchezza con la semplice moltiplicazione del numero delle banche. Emblematiche le parole dell'ex direttore generale di Banca Centrale, Luca Papi: "A San Marino prima si è sviluppato il sistema finanziario, poi sono nate le regole”– ha dichiarato alla Commissione - “La ricetta giusta per finire in crisi finanziarie spaventose!"



Dietro alle concessioni delle licenze, logiche e criteri di mero interesse affaristico, dazioni di danaro a favore dei principali esponenti politici. La storia insegna che i grandi benefici economici altro non furono che un benessere effimero, con effetti gravemente lesivi per economia, società e reputazione della Repubblica. Rimarrà deluso chi sperava di trovare nomi nel capitolo dal titolo “debiti dei politici”. La Commissione ha richiesto a Banca Centrale gli elenchi di posizioni debitorie dal 2008 ad oggi ma è tenuta al segreto d'ufficio e comunque non ha potuto approfondire, dato che la documentazione non è giunta in tempi utili. Rimane il fatto che diciotto fra Consiglieri ed ex-Consiglieri hanno esposizioni in sofferenza, per un totale che supera i 30 milioni. La maggior parte riconducibile ad un solo ex-Consigliere e riferita alla sua attività imprenditoriale, sfortunatamente naufragata. 
Il dibattito si aprirà lunedì 13 e potrà proseguire il giorno successivo, nella sessione consiliare incentrata sull'approvazione della Finanziaria. Su possibili critiche per l'assenza di conclusioni politiche, il Presidente Gerardo Giovagnoli commenta: " Si tratta di una Commissione politica e quando si torna in Aula Consiliare è un dato di fatto che ci siano critiche, probabilmente da entrambe le parti. Questo, forse, dimostrerà anche l'imparzialità della nostra Commissione d'Inchiesta, che - facendo un parallelismo  con il tribunale - fa la parte dell'inquirente più che quella del giudicante, ruolo che spetta al Consiglio. Noi crediamo di aver dato tutti gli elementi e di aver sottoposto alla possibilità di giudizio del Consiglio e del paese tutti gli eventi accaduti attorno al sistema bancario e finanziario, mettendo per la prima volta in luce cifre chiare e anche i protagonisti". 




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