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Il PS pungola il Governo su sanità e bollette: "L'Azienda non faccia cassa sui cittadini per sanare i bilanci"

Chiede quindi un confronto di maggioranza per ridefinire gli interventi

di Monica Fabbri
16 nov 2022

Il Partito Socialista non fa sconti ma mette subito in chiaro: “Nessuna intenzione di aprire la crisi. Le crisi di Governo si fanno quando c'è un'altra maggioranza – spiega il Presidente Antonio Lazzaro Volpinari – e oggi credo non ci sia, almeno in vista. Noi vogliamo che questa maggioranza arrivi in fondo, ma non per non far niente.” Poi ribadisce: “Il Partito socialista c'è”, e forte della sua lunga storia vuole contare di più, in una maggioranza di cui fa parte con convinzione. Sprona quindi l'Esecutivo – in cui non ha membri - a rilanciare la propria azione, attuando il programma di Governo alla luce di una realtà che pandemia e guerra hanno profondamente cambiato.

Chiede quindi un confronto di maggioranza per ridefinire gli interventi. A preoccupare non solo le ricadute sociali del caro vita ma anche una burocrazia che – accusa i PS - soffoca il cittadino e rende difficile anche le cose un tempo facili. “Come partito vogliamo essere in sintonia – dice Volpinari – con il pensiero della gente”. L'attenzione va quindi alle fasce più deboli, preoccupate dall'aumento delle bollette. “Non possiamo continuare a pensare che l'Azienda dei Servizi debba fare cassa sui cittadini per poter sanare i bilanci. Casomai si deve rivolgere al Bilancio dello Stato”.

Dure, poi, le critiche alla Sanità, i cui problemi – scrive il PS - costituiscono la primaria emergenza del Paese. Parla di situazione insostenibile, di organizzazione incapace di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. Invita a sburocratizzare il sistema, restringendo gli spazi delle ingerenze politiche per tornare a valorizzare anche sul piano organizzativo le figure dei Direttori UOC e dei Primari. Respingendo con fermezza – conclude - i non troppo nascosti progetti di soppiantare la sanità pubblica per fare spazio a quella privata. Volpinari ricorda che fu il Partito Socialista a fondare nel 1956 l'ISS. “Il cittadino non era un numero e il medico di base ne conosceva famiglia e malattie”.





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