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Il Psd lancia la campagna di adesione 2023: "Risposta sopra le aspettative"

Già 200 adesioni. Primo passo di un percorso di inclusione e dialogo, aperto "a chi vuole ricostruire un grande soggetto politico". Pedini contro Libera: "Un fake della sinistra"

di Monica Fabbri
20 gen 2023
Nel video l'intervista a Matteo Rossi
Nel video l'intervista a Matteo Rossi

L'entusiasmo è palpabile, “reale e vivo”. Il ritorno a casa di Md ha dato nuova linfa al PSD, che riparte con slancio e si gode i primi frutti: già 200 le adesioni alla campagna 2023 al via questa sera. “Risposta importante e non scontata”, commenta Federico Pedini Amati, e che dà valore ad un progetto politico che vuole buttarsi alle spalle le fratture del passato, il “brutto spettacolo della sinistra”, usando le parole di Matteo Rossi, che rimarca la spinta nel rimettersi in gioco “con coraggio e determinazione”.

Si va verso il Congresso di primavera con voglia di fare ed unire. La stessa grafica richiama al lavoro dell'ingegnere, all'idea di progetto. “Il Psd è l'unico partito di sinistra che unisce e non divide”, dice Pedini Amati. E' il primo passo di un percorso che non si ferma, forte di “un'ideologia rinnovata che guarda ai tempi che cambiano”.

“Il Psd è ancora qui”, dichiara Andrea Belluzzi, che ricorda le mille battaglie, le divisioni nel nome di poteri occulti o esterni al paese, i tentativi di entrare per dividere e rompere. E ribadisce la vocazione del partito ad allargare le braccia per accogliere chi vuole ricostruire un grande soggetto politico.

Ma per ricostruire “occorre ripartire dalle radici della sinistra, che sono qui”, afferma Lazzaro Rossini. Il progetto del PSD nasce dalle idee ed è aperto – dice – a chiunque si senta parte di questo mondo. Non manca qualche stoccata a quei soggetti estemporanei che non rappresentano il socialismo. “Non ci preoccupano”, attacca Pedini Amati, che definisce Libera “un fake della sinistra”, con “idee vecchie e personaggi non affidabili”. Spera che amici che ne fanno parte “rinsaviscano”, convinto che “in quel partito, presto o tardi, succederà qualcosa”.

Nel servizio l'intervista a Matteo Rossi





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