In Consiglio il ricordo di Gian Franco Terenzi. Umano e commovente il discorso dei Capitani Reggenti

Il ricordo di chi ha condiviso con Gian Franco Terenzi l'impegno istituzionale, fino a due giorni fa, apre i lavori del Consiglio Grande e Generale. “Il non poterlo più vedere ci risulta davvero difficile da accettare”: nelle parole dei Capitani Reggenti commozione ed incredulità. Un discorso umano e toccante, che i consiglieri hanno ascoltato in silenzio, con gli occhi lucidi e rivolti ad uno scranno vuoto.

Dolore e tristezza, ma anche desiderio di  riconoscere la longevità dell'impegno politico di chi è stato sulla scena parlamentare da 10 legislature, con l'entusiasmo di quella prima volta, nel 1978. Che ha saputo svolgere ruoli di rilievo in molti altri organismi istituzionali ed internazionali.                   

Se ne ricorda l'intraprendenza, la determinazione, l'energia instancabile politica e professionale nel promuovere, anche all'estero, iniziative che potessero valorizzare San Marino, per favorire rapporti e di amicizia e di collaborazione, con la Cina in particolare. Interprete concreto dei valori della Repubblica.  “E' sempre stato un uomo operorso, fotografia di una generazione del fare che è stata fondamentale per lo sviluppo di questo paese”.  Solido nella sua esperienza ma mai stanco di pensare a qualcosa di nuovo, sempre pronto a nuove sfide, a nuovi viaggi. 

Ci mancherà moltissimo, concludono i Capi di Stato, così come mancherà a tutti coloro che hanno conosciuto il suo spirito indomito e infaticabile, ironico e saggio, capace di dialogare con tutti”.


Di seguito il testo integrale:

COMMEMORAZIONE DEL CONSIGLIERE GIAN FRANCO TERENZI

Consiglio Grande e Generale seduta del 21 maggio 2020

E’ davvero con grande tristezza che oggi apriamo questa seduta consiliare, profondamente addolorati e colpiti dalla improvvisa, tragica scomparsa del Consigliere Gian Franco Terenzi, fino a martedì scorso accanto a noi in quest’Aula. E proprio per questo, il non poterlo più vedere né condividere con lui l’impegno istituzionale, ci risulta davvero difficile da accettare.

Con lui scompare un indubbio protagonista della vita politica della nostra Repubblica. Gian Franco Terenzi entrò in Consiglio per la prima volta nel 1978. Da allora ben 10 legislature lo hanno visto attivo ed impegnato sulla scena parlamentare e non solo. Ha ricoperto la Suprema Magistratura di Capitano Reggente per quattro volte, la prima nel semestre ottobre 1987 – aprile 1988, la seconda nel semestre ottobre 2000 – aprile 2001, la terza tra aprile ed ottobre 2006 e infine nel semestre ottobre 2014 – aprile 2015. Il suo impegno lo ha visto altresì svolgere ruoli di spiccato rilievo in moltissimi altri organismi istituzionali ed anche internazionali. Tra questi, solo per citarne alcuni, la presidenza della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri e del Gruppo Nazionale Sammarinese presso l’Unione Interparlamentare.

Non sarà facile, Signori Consiglieri, abituarci all’idea che la sua presenza non vivacizzerà più i dibattiti che qui, nella sede più alta delle istituzioni repubblicane, si sviluppano. Così come – ne siamo certi – non sarà facile abituarsi alla sua assenza per tutte le realtà che lo hanno visto protagonista dinamico, tenace ed entusiasta, a livello imprenditoriale, sportivo, sociale.

Tante le attestazioni che ci sono pervenute anche da fuori confine, attestazioni che confermano come Gian Franco Terenzi si sia fatto conoscere ed apprezzare per la sua intraprendenza, la sua determinazione e l’instancabile energia profuse nel promuovere, anche all’estero, iniziative che potessero valorizzare il nostro Paese e che potessero favorire proficui rapporti di amicizia e collaborazione con altre realtà, in particolare con la Cina.

Ciò che ha sempre contraddistinto Gian Franco nella sua vita – politica e professionale – è il profondo attaccamento alla nostra Repubblica, ai suoi valori e alle sue tradizioni di cui ha cercato di farsi interprete e testimone in ogni sua azione. Gian Franco è sempre stato un uomo operoso, fotografia di una generazione del fare che è stata fondamentale per lo sviluppo di questo Paese.

Lo vogliamo ricordare così, mai stanco di pensare a qualcosa di nuovo, sempre pronto a nuove sfide, a nuovi viaggi: uno spirito indomito e infaticabile, al contempo ironico e saggio, capace di interloquire con tutti.

Ci mancherà moltissimo, così come mancherà a tutti coloro che lo hanno conosciuto.

Alla moglie, ai figli, ai nipoti e a tutti i famigliari ed amici più cari vanno il più profondo cordoglio e la più sentita vicinanza da parte della Reggenza e dell’intero Consiglio Grande e Generale.

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