Insegnanti di medie e superiori ribadiscono le ragioni della mobilitazione

Insegnanti di medie e superiori ribadiscono le ragioni della mobilitazione.
Prosegue il braccio di ferro, nella scuola, contro il decreto 121 del 2018. In un comunicato, firmato “Gli insegnanti in mobilitazione della Scuola Media Inferiore e della Scuola Secondaria Superiore” viene, di fatto, confermato lo sciopero degli scrutini e si richiede la sospensione o la modifica del decreto scuola. I professori non hanno gradito la recente presa di posizione pubblica del Dipartimento Istruzione della Direzione Generale della Funzione pubblica: “non si sa perché – si legge sul comunicato - si sostituiscano alla Segreteria Pubblica Istruzione”.
Nella nota divulgata oggi il gruppo di insegnanti in mobilitazione spiega ciò che il Dipartimento ha affermato di non aver compreso. Contestano le modalità previste per il recupero orario e sostengono che l'obiettivo pare essere il “risparmio di spesa” sulle tante attività didattiche. Lo scopo della mobilitazione – affermano – è la difesa dello stato sociale, della scuola pubblica e del diritto all'istruzione. La Csu sostiene gli insegnanti in mobilitazione e chiede un ripensamento e una modifica del provvedimento legislativo.

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