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Interruzione volontaria di gravidanza: questione etica che torna a far discutere la politica

Due Pdl giacenti: la notizia dell'iniziativa referendaria promossa dall'Unione Donne Sammarinesi riporta la questione in auge

22 gen 2021
@mujeres libres bologna
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Il tema è quanto mai delicato oltre che divisivo, capace di mettere in evidenza differenti sensibilità. Si torna a parlare di depenalizzazione e legalizzazione dell'interruzione volontaria della gravidanza anche in Consiglio. Giacenti da tempo due progetti di legge in materia, l'input arriva ora dalla società civile con l'Unione Donne Sammarinesi che – delusa dall'inerzia di Palazzo - annuncia di voler proporre un referendum per dare la parola ai cittadini.

Giovanni Zonzini, Daniela Giannoni, Alberto Spagni Reffi e Paolo Rondelli di Rete esortano l'Aula ad occuparsene, “la politica – affermano - deve dimostrare responsabilità”. E ancora: “Le sammarinesi che decidono di abortire rischiano la prigionia, - si è detto - questa criminalizzazione va contro tutti i principi di uno Stato civile. I cittadini ci chiedono di andare oltre l'ipocrisia e di legiferare su questo argomento”.

La DC porta avanti la propria posizione di “strenua difesa della vita”, in primis con Aida Selva che dice: “L'aborto ferma un cuore che batte. E' da prevenire, non legalizzare”. Bacchetta poi gli alleati Francesco Mussoni, “per aver cavalcato in comma comunicazioni questioni etiche che saranno oggetto di percorsi istituzionali proposti dai cittadini”. Invita quindi “la maggioranza a comportarsi da maggioranza responsabile, senza provocazioni”.

Fin qui alcuni degli interventi consiliari.

Laconico il commento di Vanessa Muratori ad un post rilanciato sulla pagina facebook dell'Unione Donne: “Sembrava che gli interventi – scrive - arrivassero non solo da generazioni, ma proprio da epoche diverse”.

Propende, nel caso, per un voto di coscienza, Gaetano Troina, DOMANI Motus Liberi. “Nel partito,- spiega - pur avendo nelle sue prerogative la difesa di certi valori, ci sono infatti esponenti con sensibilità diverse che non hanno compiuto un approfondimento condiviso sulla materia”. Si allinea, quindi, a Mussoni dicendo che “forse con le emergenze che ci sono nel Paese, forse non era una questione che andava messa sulla scena in questo momento”.

“Inutile polemizzare su questi temi” - afferma all'indomani Denise Bronzetti, NPR rivolgendosi ai colleghi consiglieri. “Siamo consapevoli – osserva - che i Pdl attendono doverosamente da tempo di essere affrontati, il Parlamento non può sottrarsi. Sappiamo che sui temi etici è difficile agire per schieramenti ideologici, quindi – osserva - credo che ogni Consigliere si debba nel caso sentire libero di votare secondo coscienza”.

Concorda dall'opposizione RF, pur avendo al suo interno visioni articolate. “Qualora fosse materia consiliare – afferma Nicola Renzi - riteniamo che sia uno di quei temi così alti per il quale debba valere la libertà di coscienza. Considerata però la sua delicatezza – aggiunge - è naturalmente meritevole anche di referendum”.

Giudizio severo sulla politica, infine, “che si sarebbe dovuta occupare di questo tema”, da parte di Luca Boschi, Libera. “Dimostrandosi tuttavia incapace di dare una risposta elementare per un Paese civile, ben vengano iniziative da parte della cittadinanza. Dispiace inoltre registrare – dice - che le uniche crepe in Maggioranza si verifichino su temi così sentiti dalla popolazione”.


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