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Intesa per il Paese: "24 mesi per uscire dalla crisi"

9 ott 2012
Presentazione ufficiale per coalizione “Intesa per il Paese”Intesa per il Paese si presenta
Intesa per il Paese si presenta - Subito obiettivi importanti e ambiziosi: "Fuori dalla crisi entro 24 mesi"
Due anni per uscire dalla crisi. “Intesa per il Paese” scandisce progetti e tempi. Forte dei suoi 114 candidati – la Commissione elettorale ne ha depennati 4 - punta su economia e politica estera. “Dopo 4 anni di opacità e insuccessi – dice Paolo Crescentini - deve tornare ad un ruolo nevralgico dell’attività di Governo, in stretta collaborazione con il settore economico”. Parola d’ordine: fiducia e collaborazione con l’Italia. Un rapporto che si muove anche sul filo della giustizia. Bisogna quindi rendere pienamente operativo l’accordo di cooperazione per la prevenzione e repressione della criminalità – ricorda William Giardi -, completare il pacchetto antimafia, riorganizzare i corpi di polizia, riformare il codice di procedura penale. Dure le critiche all’ex Patto da due dei suoi vecchi alleati. “Il Governo – accusa Romeo Morri – trovava i soldi per sistemare un’aiuola, ma bisognava tirare la cinghia quando si trattava di cultura e università”. “San Marino bene Comune – rincara la dose Augusto Casali - ha detto che ripartirà dalla riforma tributaria. Ci fa un favore perché cosi com’è, è solo tasse senza crescita.” “Vogliamo abolire le tasse della precedente legislatura –afferma Riccardo Zonzini - introdurre l’Iva entro il 2014; puntare a politiche autonome per i prezzi dei carburanti”. Altro cavallo di battaglia: privilegiare le risorse professionali sammarinesi. “Da troppo tempo – rileva Giovanni Lonfernini - ruoli nevralgici istituzionali vengono assegnati a forensi. Vedi il Presidente di Banca Centrale. E promette che dalla prossima legislatura tutte le nomine che competono al Governo terranno in considerazione sammarinesi. Altro punto chiave: la questione sociale. Si vuole allineare lavoro pubblico e privato, il cui divario rischia di spaccare la Repubblica. “Nessuno vuole dare corso a macelleria sociale - commenta Lonfernini - ma chi dice che la Pa possa essere riformata senza tagli è in malafede”.

Monica Fabbri

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