Iran al voto, l'avanzata dei riformisti

Le file ai seggi per le prime elezioni dell'era post embargo, test politico importante per il presidente Rohani. L'Iran vota il nuovo Parlamento e la nuova 'Assemblea degli esperti', che dovrà nominare la prossima Guida Suprema, organismo giuridico religioso del quale secondo dati definitivi l'ex presidente Rafsajani e l'attuale presidente Rohani, entrambi dello schieramento riformista-moderato, guidano la lista dei 16 eletti nel collegio elettorale di Teheran. "E' finito il tempo dello scontro, ora è il momento della cooperazione", ha commentato l'ex presidente della Repubblica. Una batosta per conservatori estremisti: solo al decimo posto il presidente del Consiglio dei Guardiani, l'organismo che controlla il Parlamento e il voto. Le stime per le elezioni in Parlamento vedono i conservatori mantenere la maggioranza ed i riformisti ottenere il miglior risultato in dodici anni. Risultati ufficiosi mostrano un Parlamento con meno estremisti 'principalisti', i conservatori, e un aumento degli indipendenti, riformisti e alleati. Ancora da conoscere la distribuzione dei voti a Teheran, che ha il suo peso perché è la più grande circoscrizione del Paese, assegna 30 deputati, ed in cui è nota il dominio dei riformisti. Una proiezione questa che rafforzerebbe la posizione dell’attuale presidente, Rouhani, in vista delle presidenziali. Effetto, è lettura condivisa, dell’accordo sul nucleare e della fine delle sanzioni.

SB

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