In Italia alto lo scontro tra Napolitano e magistrati

In Italia alto lo scontro tra Napolitano e magistrati.
Resta alta la polemica sullo scontro tra il Quirinale e i magistrati di Palermo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia. Il ministro della Giustizia Severino ribadisce la “istituzionale” segretezza delle telefonate del Capo dello Stato, mentre il Pdl coglie la palla al balzo per tornare alla carica sulla legge sulle intercettazioni che non piace al Pd. E fioccano le proteste contro il governo Monti. Dopo i benzinai, anche i gestori degli stabilimenti balneari annunciano serrate contro i tagli annunciati dall’esecutivo, che continua a dire no al ricorso allo scudo anti spread. Pesano i dati negativi sulla disoccupazione ma anche i dati dell’Istat, secondo cui in Italia ci sarebbero otto milioni di poveri con l’11% delle famiglie in stato di indigenza.
Mentre avanza in commissione alla Camera l’esame del decreto Sviluppo, da domani entra in vigore la riforma dell’articolo 18, e da palazzo Chigi il sottosegretario Polillo rinnova la proposta di accorpare le festività, sollevando però l’ennesimo vespaio di polemiche bipartisan.
Intanto, in Senato si ricomincia a parlare di riforme costituzionali.
I partiti si presentano in ordine sparso all’appuntamento, con il Pdl irremovibile sul presidenzialismo reclamato da Berlusconi: una situazione che rischia di far slittare ulteriormente il confronto sulla legge elettorale malgrado gli ultimatum del presidente Napolitano.
E mentre non si sopiscono le polemiche nel Pdl tra ex An e forzisti della prima ora sul progetto di Berlusconi di tornare alle sue origini per una nuova corsa a Palazzo Chigi, il Pd resta diviso sulle unioni tra omosessuali.

Da Roma Francesco Bongarrà

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