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In Italia la riforma del mercato del lavoro approda in parlamento mentre infuria la bufera sulla Lega e su Bossi

4 apr 2012
In Italia infuria la bufera sulla Lega e su Bossi
In Italia infuria la bufera sulla Lega e su Bossi
Con l’ok incassato da Monti in un vertice notturno da Alfano, Bersani e Casini ed il sigillo del presidente Napolitano, la riforma del mercato del lavoro approda in Parlamento. In una lunga conferenza stampa il premier parla di “riforma di rilievo storico per l'Italia”.
Una riforma per la crescita e per il lavoro che contiene “ammortizzatori più efficienti ed equi”, aggiunge il professore che si sente sicuro “della condivisione di tutti i dettagli da parte dei leader politici che sostengono il governo”: soprattutto sul dispositivo dell’articolo 18. Per questo il premier guarda “con rispetto e speranza all'iter parlamentare”. Una riforma “basata sul dialogo e sulla consultazione anche aspra, non della concertazione", puntualizza il ministro Fornero, che si rammarica per il no della Cgil considerando “equilibrata” la riforma dell’articolo 18 grazie alla previsione di un “indennizzo variabile tra le 12 e le 24 mensilità”. “Nessuno ha perso, tutti abbiamo vinto. Soprattutto ha vinto l'Italia”, sottolinea Casini, che loda il pressing di Monti.
Ma la crisi continua a mordere. La borsa continua a scivolare in basso e lo spread a salire; e si allunga la lista di imprenditori e cittadini in difficoltà che si tolgono la vita. Suicidi che secondo Di Pietro “stanno sulla coscienza di Monti”, con un’espressione che scatena un vespaio di polemiche e che Monti si rifiuta di commentare. E infuria la bufera sulla Lega e su Bossi, travolti dalle indagini sull’uso dei fondi del partito. Domani si riunirà il Consiglio federale del Carroccio, con Maroni che dice: “chi ha tradito va cacciato. Rinnoviamoci, senza guardare in faccia nessuno”.

Da Roma Francesco Bongarrà

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