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Italia: è scontro sui referendum, a partire da quello sul Nucleare

3 giu 2011
Italia: è scontro sui referendum, a partire da quello sul Nucleare
Per Silvio Berlusconi si tratta di un voto "inutile". Un voto che invece per Pierluigi Bersani è “utilissimo”; tanto utile che Antonio Di Pietro invita le forze politiche a non politicizzare le consultazioni elettorali del 12 giugno. Per quanto inutile giudichi il referendum, assicura comunque Berlusconi, "il governo rispettera' il volere dei cittadini". Senza che dalle consultazioni popolari possano derivare conseguenze per l’esecutivo, anticipa il presidente del Consiglio. Insomma, per il premier i referendum “nascono da iniziative demagogiche". E l'esito della consultazione "non avrà nulla a che vedere sul governo”. Che va avanti e confida di arrivare a fine legislatura. E Berlusconi, che invita gli italiani a “fare un monumento” a Tremonti per aver mantenuto i conti pubblici sotto controllo, “blinda” Angelino Alfano, sulla cui nomina qualcuno nel partito ha storto il naso.
“Nessuna balcanizzazione del partito”, taglia corto il Cavaliere, annunciando che Alfano resterà ministro della Giustizia sino a quando sarà perfezionato il percorso che ne accompagna la nomina a segretario del Pdl. Aperta la corsa alla sua sostituzione nel governo, che potrebbe avvenire nell’ambito di un nuovo rimpasto.
Il premier poi non chiude a primarie del suo partito, purchè siano con un meccanismo, come un registro degli aventi diritto, per evitare che vi partecipino "infiltrati della sinistra". Parole che suscitano la ironica reazione di Bersani: “ci stiamo proprio preparando a infiltrarci”, dice il segretario del Pd.

Francesco Bongarrà

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