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Legge elettorale: atteso il confronto PSD-PDCS

23 set 2005
Legge elettorale: atteso il confronto PSD-PDCS
La riforma della legge elettorale resta uno dei temi sui quali la politica, in questi ultimi tempi, è particolarmente impegnata. Il PSD, che ha posto sul tavolo una propria proposta, quella che, tra le altre cose, ipotizza un ricorso al doppio turno, si appresta ad incontrare il partito alleato di governo, forse il confronto più atteso, quello più delicato. La Dc ha più volte, infatti, difeso con forza il sistema proporzionale e il suo Segretario, Pier Marino Menicucci ha precisato di intendere “un proporzionale puro e non mascherato”. I vertici dei Socialisti e Democratici hanno già spiegato che quell’ipotesi del doppio turno rientra nel sistema proporzionale che tutti hanno dichiarato di voler conservare e che non si tratta di un accenno di maggioritario. Ma Menicucci non è proprio convinto, le sue perplessità restano anche se si riserva un giudizio più articolato solo dopo l’esame del documento dettagliato. “Quella del PSD è una proposta – dichiara il segretario democristiano – che consideriamo un contributo importante alla riflessione politica. Alcune parti sono molto significative, come quelle tese alla garanzia di stabilità e governabilità, almeno – aggiunge Menicucci – sotto un profilo filosofico, dal punto di vista pratico si dovrà valutare come poterle attuare'. Un tema, questo, al quale la DC dedica grande attenzione e sul quale sta elaborando alcune proposte, che saranno portate nella prossima riunione della direzione democristiana. Il confronto, che è in calendario la prossima settimana, probabilmente giovedì pomeriggio, potrebbe essere un confronto interlocutorio, un ulteriore approfondimento sulla proposta del PSD. La Dc non nasconde di avere qualche perplessità, proprio sulla novità del doppio turno, 'ma – assicura – in uno spirito assolutamente costruttivo. Quella elettorale – afferma Menicucci – deve essere una riforma di tutti, alla quale tutti i partiti portino il proprio contributo. Si deve fare il possibile - conclude – perché non sia una legge della sola maggioranza”.

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