Leggi su aborto e famiglia arrivano in Commissione. Libera: "Temiamo un compromesso al ribasso"

La legge sull'interruzione volontaria di gravidanza approda in Commissione Quarta, dal 22 al 27 luglio, assieme al PDL sulla famiglia. Si arriva lunghi, a ridosso della scadenza prevista dal regolamento consiliare, e Libera, che ha appoggiato fin da subito il referendum, ha pronti 12 emendamenti per migliorare – dice - un testo “scarno”. Tra le proposte: la possibilità di ricorrere all'IVG, in caso di stupro, anche oltre la dodicesima settimana e il divieto di accesso delle associazioni nel consultorio e nei colloqui con le assistite "per favorire supporto imparziale e laico". “Fondamentale mettere la donna al centro, tutelando la sua libertà di scelta”– ribadisce Marica Montemaggi, che però teme un compromesso al ribasso.

Tanti altri temi dominano la quotidianità – dal caro vita all'energia – eppure, afferma il partito, l'agenda politica è vuota e si riflette in un Consiglio altrettanto povero. “Il Governo – accusa Matteo Ciacci – è già in ferie”. Torna nel mirino l'ISS, con i cittadini “che preferiscono rivolgersi al pronto soccorso che al COT, per il venir meno del rapporto fiduciario fra medico e paziente”. Ciacci parla di scontro fra membri del Comitato Esecutivo, con Ciavatta che “lascia tutto sottotraccia per mantenere il ruolo”. “Dalla medicina di base ai servizi ospedalieri stiamo vivendo grossissime difficoltà che non riescono a trovare soluzioni”, rincara la dose la Montemaggi. “A livello apicale non c'è una guida che abbia la giusta autorevolezza da garantire una prospettiva lungimirante”.

E' una maggioranza non compatta nemmeno sull'accordo UE, unico tema che ha destato interesse nell'ultima sessione Consiliare – fa notare Alessandro Bevitori, che su un passaggio epocale per il futuro del paese invoca trasparenza e coinvolgimento di politica e società civile, rimarcando come la stessa maggioranza abbia ammesso di aver poche informazioni. E' un'occasione da cogliere con competenza ed intelligenza: “Siamo favorevoli all'accordo – dice – ma dev'essere un buon accordo”. Per Libera, poi, è fondamentale il passaggio popolare. “Da Governo e maggioranza – rileva Bevitori - indicazioni in questo senso non ci sono state. Serve chiarezza” .

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