Legittimo impendimento, l’alta Corte boccia in parte la norma

La decisione della Consulta in parte boccia e in parte interpreta alcune norme sul ‘legittimo impedimento’. I paletti che la Corte Costituzionale pone alla controversa norma pensata per mettere temporaneamente il premier al riparo dai processi che lo vedono imputato (Mills, Mediaset e Mediatrade), nei fatti la stravolgono quasi del tutto. In particolare l’Alta Corte avrebbe bocciato la certificazione di Palazzo Chigi sull’impedimento e l’obbligo per il giudice di rinviare l’udienza fino a se mesi: saranno i magistrati a valutare le ragioni che secondo la difesa impedirebbero la presenza del Presidente del consiglio in aula. La decisione è stata presa a larga maggioranza dopo cinque ore di discussione: 12 voti favorevoli, 3 contrari. Il verdetto è stato accolto con entusiasmo dal Pd, in particolare da una rappresentanza del popolo viola che presidiava piazza del Quirinale. Insorge invece il Pdl che parla “di un ordine democratico rovesciato, e di superiorità dell’ordine giudiziario rispetto a quello democratico”. Reazioni prevedibili che confermano tutto il peso politico del pronunciamento della Consulta, che potrebbe diventare determinante per le sorti dell’esecutivo.

Sara Bucci

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