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Libera: 600 firme contro la Centrale Operativa Territoriale

Selva: "La Cot è un muro. Liste d'attesa sempre più lunghe. Si spingono i cittadini verso il privato". Ciacci: "Situazione peggiorata con questo Governo". Zanotti: "Ciavatta torni a bordo. Dovrebbe essere lui al comando della nave"

di Luca Salvatori
13 dic 2022

Per la chiusura della Cot 600 firme on line e da ora la raccolta prosegue anche direttamente alla sede di Libera. Il Segretario Matteo Ciacci e gli altri due consiglieri del partito in Commissione Sanità – Vladimiro Selva e Guerrino Zanotti – rincarano la dose delle critiche al Segretario di Stato Ciavatta e alla gestione dell'Iss. Senza risposte e quindi inutile – sostengono - la recente audizione dei vertici dell'Istituto Sicurezza Sociale.

La Cot è un muro. Non si riesce a prendere la linea. Le liste d'attesa sono sempre più lunghe, i cittadini si sentono abbandonati e – commenta Vladimiro Selva – sono praticamente costretti a rivolgersi al privato”. “E' sotto gli occhi di tutti che negli ultimi tre anni, da quando c'è questo Governo – sostiene Matteo Ciacci – la situazione è notevolmente peggiorata”. Per il Segretario di Libera non c'è un modello di Sanità e di medicina di base. Meglio chiudere la Cot – propone - e utilizzare i 12 infermieri che ci lavorano per potenziare il servizio domiciliare, dando al contempo maggiore flessibilità oraria ai medici di base. Delirante, secondo i tre esponenti di Libera, il comunicato di Pdcs, Rete ed Npr, in cui, sulla sanità si accusa l'opposizione di voler abbandonare la nave. Comunicato – fanno notare – che una parte della maggioranza non ha firmato.

“Al comando della nave – dichiara Guerrino Zanotti – dovrebbe esserci il Segretario Ciavatta e siamo noi, semmai, a chiedere a lui di tornare a bordo perché la sanità ha evidenziato tantissime criticità. Noi ci facciamo portavoce delle preoccupazioni della cittadinanza ma nell'audizione in commissione non sono arrivate risposte”.





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