Libera: “Governo e maggioranza politicamente morti. Si vada ad elezioni”

Boschi: “Si apra una fase di transizione, di condivisione, per arrivare a nuove elezioni, entro 6 mesi”. Nasce intanto il gruppo giovanile 'Generazione Libera'

“E' un momento di tenebre e di confusione istituzionale e da parte nostra, non c'è alcun tentativo di strumentalizzare”. Con questa cornice Marica Montemaggi ripercorre i passaggi compiuti dal partito, come reazione alla festa non autorizzata di via Gino Giacomini: venerdì, l'interpellanza per chiedere spiegazioni al Governo; ieri, l'udienza privata dai Capitani Reggenti invocando “di restituire quella credibilità istituzionale che invece è stata minata, proprio da soggetti che ricoprono tali incarichi - dice la Montemaggi - e che in questo momento ci devono tutelare anche dal punto di vista sanitario”.

Contestualizza, ricordando la situazione dell'Ospedale – “sanitari sfiniti, terapia intensiva satura” – dice, tornando a criticare scelte del Governo nella gestione della pandemia, in testa, il “depotenziamento della medicina di base e territoriale, in un momento – prosegue - in cui la garanzia di cure domiciliari precoci rappresenta invece una delle vie di uscita”.

Guarda al nuovo decreto in via di emanazione: “Si ipotizza un 'tutto aperto' – rimarca – e spero che non sia questa la quadra che si è voluta trovare per ridare coesione a una maggioranza divisa, perché sarebbe una presa in giro ancora più grave per i cittadini”.

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“Credibilità minata presso la cittadinanza e senso di sfiducia” è quella avvertita dai giovani, “categoria tra le più colpite – dice Michelangelo Caprioli, responsabile di Generazione Libera, neonato gruppo giovanile del partito – nella limitazione delle libertà e del modo di vivere, davanti a fatti che mostrano totale incoerenza e fanno passare il messaggio che ci sia una élite, che può fare quello che vuole”.

Ed è impietoso il giudizio politico che viene da Luca Boschi: "Governo e maggioranza, questa legislatura, sono politicamente morti – dice - poi potranno trovare delle formule tecniche per andare avanti. Ma sono morti politicamente – prosegue - perché hanno mancato di rispetto alla cittadinanza in un momento in cui i cittadini sono in ginocchio. Parla di un governo “non più in grado di produrre, in un momento in cui invece la politica è chiamata a produrre e gestire molto, dalle soluzioni all'emergenza, sanitaria ed economia, fino alla gestione del debito e alle riforme".

E lancia così l'affondo, nella proposta di un governo di emergenza: “Non vogliamo andare al Governo noi, vogliamo si apra una fase di transizione, un momento di condivisione, per arrivare a nuove elezioni entro 6 mesi”.

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