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Mancata presa d'atto giudici: la Reggenza incontra i capigruppo dopo l'ammissione del ricorso dei magistrati Brunelli e Caprioli

5 dic 2019
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Alta l'attenzione sulla questione della mancata presa d'atto dei Giudici d'Appello, che ha indotto i magistrati David Brunelli, e Francesco Caprioli, a presentare ricorso per conflitto di attribuzioni al Collegio Garante della Costituzionalità delle norme.

Nel tardo pomeriggio di ieri la Reggenza ha convocato i capigruppo per comunicare innanzitutto l'avvenuta ammissione, da parte del Collegio, del ricorso.

Quest'ultimo è diretto contro il Consiglio Grande e Generale; gli stessi Capi di Stato – in qualità di Presidenti dell'organismo parlamentare -; l'Ufficio di Presidenza – in via concorrente, per quanto di competenza in ordine alla determinazione dell'ordine del giorno -; e nei confronti del Congresso di Stato. L'udienza è stata fissata per l'8 gennaio.

Nell'incontro di ieri i Capitani Reggenti avrebbero informato i rappresentanti delle forze politiche di essersi rivolti all'Avvocatura dello Stato per avvalersi, per conto del Consiglio – ormai sciolto dopo la crisi di governo -, della consulenza di un costituzionalista esterno. Il nome del professionista – per il cui compenso si utilizzerebbe il fondo del Consiglio Grande e Generale - sarà indicato, a quanto pare, al termine di un confronto fra la Reggenza e l'Avvocatura.

Il patrocinio legale dei due ricorrenti, è invece affidato al professor Angelo Piazza: già Presidente, in passato, del Collegio Garante. La spesa per il compenso del costituzionalista – fino ad un massimo di 10.000 euro -, a carico dell'Eccellentissima Camera, è stata autorizzata da una delibera del Congresso di Stato, decisa nella seduta del 25 novembre.


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