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Maratona consiliare, divisi sulle scelte e sui numeri

16 dic 2008
Consiglio
Consiglio
Dal lungo dibattito emergono con chiarezza due schieramenti contrapposti sulle scelte politiche, e questo era scontato, dal momento che costituisce la prima occasione di confronto dopo il cambio alla guida del Paese, ma la divisione si registra anche sulle cifre del bilancio, sull’interpretazione dei numeri.
Il primo scontro è sull’annuncio del taglio alla ricerca di un milione di euro. Una polemica che finisce presto perché il segretario alle Finanze annuncia il ritiro dell’emendamento e quindi il ripristino dei 5 milioni stanziati originariamente. Altro motivo di conflitto l’eliminazione della Consulta per l’Europa: dissente l’opposizione, la ritiene superflua la maggioranza, che ritiene più opportuno siano le Segreterie competenti ad occuparsene.
Ma anche i numeri dividono le due coalizioni. Riforme e Libertà definisce il bilancio falsato, non realistico, oltreché privo di progettualità, utile a giustificare future manovre. Nell’incontro con i giornalisti si chiede su quali documenti si basino le previsioni di contrazione delle entrate, dal momento che dagli uffici competenti non ne sono arrivati. Poi le critiche sull’aumento dei finanziamenti per il mutuo prima casa, “più utili a far salire i prezzi delle abitazioni – affermano – che alle giovani coppie”. Alla maggioranza l’accusa di scarsa disponibilità al dialogo.
Pasquale Valentini ha sostenuto che la più importante delle misure anticrisi sia la politica estera, per consentire alle banche e alle aziende di recuperare operatività in un clima di maggior chiarezza. Il segretario Dc sottolinea la necessità di lavorare perché si possa rimettere in moto il sistema ricevuto in eredità, che definisce addormentato. Non ci sta l’ex segretario alle Finanze Macina, che alle accuse di lasciare una pesante eredità replica citando “i risultati ottenuti: utile di bilancio, riduzione della spesa corrente, avvio della riforma della pubblica amministrazione, semplificazione delle procedure. Mi sembrano tutto - afferma - fuorché un’eredità pesante. Vedremo cosa saprete fare voi”. “Il nostro bilancio - replica Gatti - non è un atto d’accusa contro chi l’ha presentato in prima lettura, ma semplicemente una scelta fatta alla luce delle nuove congiunture economiche, che lasciano presagire minori entrate e spese più elevate soprattutto a sostegno dell’economia, delle politiche sociali e delle sofferenze che potranno manifestarsi”.
Numerosi gli emendamenti presentati dalla Coalizione Riforme e Libertà. Alcuni di carattere strutturale, altri invece urgenti. Modifiche per introdurre un fondo di promozione del sistema economico, risorse a sostegno dei redditi dei lavoratori, investimenti per la formazione, un bonus in favore dei pensionati, la creazione del quoziente familiare, per la determinazione delle imposte sui redditi, l’aggiornamento degli assegni familiari e un intervento sugli affitti per le famiglie con un reddito inferiore ai 10 mila e 500 euro. “Alcuni anche condivisibili - afferma il segretario Gatti - ma non rientrano nel dibattito di una legge come questa, meritano semmai approfondimenti in altre situazioni”. Per il momento sono stati rigettati tutti, la votazione prosegue.

Sergio Barducci

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