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Modifiche al codice penale: stretta su chi maltratta o avvelena animali, alcol da 16 a 18 anni

Ok al pdl, in sede referente, in Commissione. Tra le altre novità: pene più severe per appropriazione indebita ai danni dello Stato

di Mauro Torresi
7 feb 2025
Foto: Apas

Stretta su chi maltratta o avvelena gli animali, età per somministrare alcolici che passa da 16 a 18 anni e nuove aggravanti per appropriazione indebita e amministrazione infedele ai danni dello Stato. Sono alcune delle novità approvate in Commissione Giustizia durante l'esame, in sede referente, del progetto di legge con modifiche al codice penale.

Passa la proposta di inserire un capitolo dedicato ai reati contro gli animali: l'uccisione per crudeltà o senza necessità, è punita con la prigionia di secondo grado e una multa di almeno 6mila euro. Prigionia di primo grado e almeno 4mila euro di multa per chi sevizia un animale. Stessa pena per chi abbandona esche o bocconi avvelenati. Un tema al centro del dibattito, dopo i ripetuti casi di sospetto avvelenamento. Plauso dalla maggioranza. Soddisfazione del Psd che, tramite un comunicato, parla di “una lacuna storica dell'ordinamento” ora colmata. Allo stesso tempo invita a rivedere il sistema delle sanzioni per evitare che quelle relative agli animali siano sproporzionate rispetto, ad esempio, a quelle per i reati legati alla sicurezza stradale. Dalle opposizioni alcuni appunti sul metodo e una richiesta di delucidazioni tecniche.

Altro tema al centro: l'abuso di alcol tra i giovani. Passa da 16 a 18 anni l'età minima per consumare alcolici, in linea con un'Istanza d'Arengo. “Dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione”, afferma il Segretario all'Istruzione, Teodoro Lonfernini, ricordando i risultati di un'indagine dell'Authority sanitaria: in un campione di 961 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, la metà ha dichiarato di aver avuto un'esperienza di abuso. “Essenziale il valore della prevenzione”, sottolinea il segretario alla Giustizia, Stefano Canti.

La principale modifica al codice riguardava però i reati di appropriazione indebita e amministrazione infedele: via libera all'aggravante - con la prigionia che passa dal secondo al terzo grado - nel caso siano commessi ai danni dello Stato, di società partecipate, enti pubblici e istituti bancari e finanziari. Progetto di legge approvato con 8 voti a favore e 3 astenuti. Respinto invece l'emendamento di Rete e Rf per abrogare la “riprensione”, cioè l'ammonimento, come possibile pena in caso di molestie sessuali. Delusione del movimento per la bocciatura. “Chi commette molestie – aggiunge Rf con una nota – non può cavarsela con una sgridatina”.

Scarica il report della Commissione Consiliare Permanente I





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