Movimento Rete: i "rottamatori" della vecchia politica sammarinese

13 candidati giovani – di cui 8 donne - con nessun incarico in politica alle spalle, il Movimento Rete si dichiara convinto di avere i consensi per esprimere una rappresentanza consigliare. Le battaglie le han fatte, in questi anni, nel mondo dell’associazionismo - da cui pensano di attingere per ottenere consensi - e ora han deciso di entrare direttamente in politica proprio per scalzare quella politica del passato che non ha saputo dar lor risposte. A chi dice che sono piccoli e che quindi non possono incidere rispondono che anche il Movimento per le Libertà Statuarie, del recentemente scomparso avvocato Bonelli, era piccolo, ma riusci a far adottare la Dichiarazione dei Diritti del 1974 e cioè quella che è considerata la Costituzione di San Marino.
L’obiettivo dunque è segnare un punto di svolta e cominciare a cambiare il paese dal basso. I problemi – affermano le candidate e i candidati di Rete – li hanno creati proprio quei politici che oggi vogliono spiegare ad altri come risolverli e quindi non sono credibili. Bisogna cominciare, affermano, a far emergere il sommerso dell’economia a partire da quei politici che hanno presentato dichiarazioni che non rispecchiano il loro reale tenore di vita. Rete si pone anche come interlocutore per chi vuol denunciare il voto di scambio: un malcostume che è un reato penale e che qualcuno – dichiarano – continua ad utilizzare con disinvoltura. Il Movimento ha intanto già denunciato alcuni casi

Luca Salvatori

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