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Mularoni al meeting di Rimini

24 ago 2004
Mularoni al meeting di Rimini
Primo degli interventi, quello del segretario di stato alle Finanze Pier Marino Mularoni che ha portato ai presenti il saluto della Repubblica di San Marino. Mularoni ha innanzitutto ricordato l’importanza del meeting come straordinario crocevia di testimonianze e contributi provenienti da diverse culture. San Marino è orgoglioso di collaborare attivamente a questo evento da 16 anni. Ricollegandosi al tema del dibattito “Capitale umano e nuovo Welfare, il ruolo delle fondazioni”, Mularoni ha ricordato che chi riconosce una matrice cristiana alla base della propria azione politica non può non sostenere l’istituto delle fondazioni, come irrinunciabile modello di collaborazione fra pubblico e privato. La fondazioni – ha proseguito – sono importanti acceleratori di sviluppo e veicoli di arricchimento del capitale umano. Riconoscono la centralità dell’uomo, costituiscono fondamentali realtà complementari alla costruzione dello stato sociale. Si sono poi succeduti gli interventi di autorevoli esponenti. E’ mancato all’ultimo momento il contributo dell’on. Maroni, ministro del lavoro e delle politiche sociali, trattenuto da improvvisi impegni di governo. Tra i presenti il presidente dell’Acri Giorgio Guzzetti che ha ricordato la vocazione originaria da cui sono nate le prime fondazioni e la storia legislativa recente. Lorenzo Ornaghi, Rettore dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha sottolineato il valore straordinario delle fondazioni per lo sviluppo di alcuni settori centrali, quali la ricerca scientifica e l’universo eterogeneo delle attività no profit. L’onorevole Roberto Pinza, della Margherita, ha evidenziato come le fondazioni superino le semplificazioni delle culture dominanti tramontate nel XX secolo; sono un compromesso, si pongono all’intersezione fra i modelli esasperati di statalismo e liberismo. Ultimo intervento quello del deputato UDC Luca Volontè. “Le fondazioni si chiamavano all’inizio Monti di pietà – ha ricordato. Il primo esempio in Italia nel 1462. Nascono per il sostegno dei bisognosi, fanno parte di quella straordinaria, originale, ricchezza culturale che il nostro paese ha la fortuna di avere. E nel nostro paese rappresentano oggi il primo soggetto per la sussidiarietà privata.

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