Nasce il gruppo socialista e vengono allo scoperto le verità di Pdcs e Alleanza popolare

Non ci sono più distinguo tra Npr e Psrs, oramai un unico partito che respinge al mittente le accuse di irresponsabilità verso il paese e di voler mettere il bavaglio alla commissione d’ inchiesta. L’uscita dalla black list – spiega - è legata all’operatività degli accordi sottoscritti, mentre sull’organo di inchiesta siamo disponibili ad appoggiare interventi che ne proseguano l’azione. “A patto – dice il Pss – che poi renda note le sue conclusioni”. Lo stesso segretario dimissionario ricorda il suo impegno contro la criminalità organizzata. La riforma tributaria, altro elemento di attrito: non la vuole nessuno, neppure una parte della maggioranza – prosegue il Pss – col rischio di un conflitto sociale. “Il partito socialista ha scoperchiato la pentola di accordi sotto banco, tra Pdcs e Psd, fatti sulla testa dei partiti del patto e dei lavoratori ”, ribadisce Augusto Casali. “Siamo gente libera, non vincolata dalla difesa di interessi particolari, non legata a poteri forti e senza parcelle da difendere”. “Eravamo già in clima elettorale – gli fa eco Simone Celli, lasciando intendere che Nps ha fatto un atto di chiarezza, posto fine alla sceneggiata, Soprattutto nei confronti del paese. “Il Patto – rincara Paride Andreoli, ha fatto tutto da solo, anche per la mancanza di una leadership”. I cittadini volevano essere liberati, aggiunge il Pss, che lascia aperta la porta alla Dc. Dobbiamo ragionare del dopo convogliando le forze più rappresentative del paese.
Nel video l'intervista a Paride Andreoli.

Giovanna Bartolucci