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Nel Decreto "Salva banche" la proroga del blocco pagamenti del Cis

Ciavatta: "E' un Decreto salva Cis, si aggrediscano le proprietà dei soci". Morganti: "Oggi la banca è dei risparmiatori". Da Civico 10 e SSD piena fiducia a BCSM

di Monica Fabbri
18 apr 2019
Nel Decreto "Salva banche" la proroga del blocco pagamenti del Cis

Si va verso una proroga del blocco dei pagamenti, per il Cis, di ulteriori 90 giorni al massimo. Si lavora – assicura il Segretario alle Finanze - per alleviare disagi. Il Decreto Legge, efficace fino a luglio 2020, offre garanzie dello Stato – tramite fideiussione - per i finanziamenti a termine concessi da Banca Centrale a soggetti vigilati anche in amministrazione straordinaria o in liquidazione coatta. Si garantiscono anche i fondi pensione depositati negli istituti sammarinesi. Interventi sollecitati da Banca Centrale, rimarca Eva Guidi. Tutelano non la banca ma depositanti, risparmiatori e agevolano chi interviene nelle operazioni di salvataggio. “La liquidazione coatta – aggiunge – è il peggior scenario per una banca”.

“Affermazione sacrosanta”, per Pasquale Valentini, ma “smentita dalla modalità con la quale si è intervenuti nel sistema”. Il riferimento ad Asset è chiaro e i problemi di oggi, per l'opposizione, sono figli di quelle azioni. Non è contraria a priori ad una proroga ma vuole conoscere il reale stato della banca e il progetto di rilancio.

Per Roberto Ciavatta è un decreto “salva Cis” e “ salva polo”. Bisognava piuttosto intervenire sui soci che non intendono ricapitalizzare, aggredendo le loro proprietà e anche quelle di parenti e affini. Chiede una legge speciale che sospenda prescrizioni per i reati commessi. “Voglio perseguirli – dice - se hanno riciclato”. Suggerisce poi lo spacchettamento del Cis, con da una parte i crediti buoni e dall'altra la spazzatura, lasciando la bad bank alla proprietà.

Matteo Ciacci chiede di fare squadra ma respinge con forza l'accusa di favoritismi alla cricca amica. “Semmai – dice – la maggioranza ha tutelato la vigilanza che ha fatto l'ispezione nella banca di Grandoni, sostenendo questo percorso”. “Se cricca è – aggiunge – la voglio battere anche io ma non è il momento di alzare la tensione, occorre tenere la barra dritta”.

“Per farlo servono dati da analizzare” - gli risponde Alessandro Mancini che invita – proprio in un principio di squadra - ad accogliere l'emendamento per la maggioranza qualificata in caso di finanziamenti o garanzie da parte dello Stato. Preoccupano le ricadute sulle casse pubbliche. “Per quanto - chiede Iro Belluzzi - lo Stato dovrà intervenire in termini di garanzie?” “Se vuole davvero salvare risparmiatori e dipendenti – dice Dalibor Riccardi - si riappropri dell'istituto”. “Non è un decreto salva Cis ma salva banche”, afferma Roberto Giorgetti. Il problema non è evitare che qualcuno faccia il furbo ma che le difficoltà di un istituto diventino crisi di sistema”. “Basta con le dicerie, gli azionisti non sono più proprietari, oggi la banca è dei risparmiatori.

Il concetto è chiaramente scritto nel decreto”, tuona Giuseppe Morganti. SSD e tutta la maggioranza – afferma – sono per la stabilità dell'azione di Banca Centrale. Dobbiamo darle assoluta fiducia, altrimenti – avverte – i rischi sono dietro l'angolo”.


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