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No all'emendamento sulla riprensione, opposizioni: “Porcheria politica”

Dibattito teso sull'emendamento delle opposizioni che chiedeva l'eliminazione della riprensione tra le pene previste per il reato di molestia sessuale. Le minoranze convocano la stampa: “Uno spettacolo indecoroso” - dicono

di Annamaria Sirotti
17 apr 2025

 “Siamo scioccate", dice Michela Pelliccioni di Domani Motus Liberi - è la parola giusta. Ma noi non molliamo su questo tema, perché riteniamo che sia un argomento talmente delicato che non possa essere barattato per un patto politico. Questo è successo e questo vogliamo ribadire”.

Insieme compatte per l'eliminazione della pena della riprensione, altrettanto all'unisono nel condannare la risposta dell'Aula: “Uno spettacolo indecoroso, una porcheria politica”. Così Matteo Zeppa di Rete, che accusa la maggioranza di aver sottostimato un tema delicato sul quale non possono esserci mediazioni, barattando – dice – un diritto e la propria dignità per accordi politici: “Credo che sia uno dei più bassi dibattiti cui abbia assistito in 14 anni di esperienza in Aula Consigliare – commenta Zeppa - Andare a disquisire, minimizzando tutto ciò che riguarda le molestie sessuali, che sono prodromiche alle violenze sessuali, semplicemente per uno scambio di doni, credo che dia realmente il polso di che cos'è oggi la classe politica".

Bassa percezione della gravità del fenomeno per Andrea Menicucci di Repubblica Futura, laddove – dice – “dare risposte sanzionatorie blande ostacola il cambiamento culturale”. Rincara Sara Conti di RF: che ripercorre l'iter di un emendamento che da tempo ripropongono “Fin dalla prima proposta che noi abbiamo fatto all'interno della Commissione nella discussione della legge di sviluppo – dice - tutti i partiti di maggioranza si sono resi disponibili a portare questa sensibilità all'interno delle proprie forze politiche, cosa che evidentemente poi però non ha superato quei baratti politici, molto bassi, che noi non accettiamo su temi di sensibilità come questo, su temi che toccano la dignità umana”.

Un iter illogico” per Michela Pelliccioni di Domani Motus Liberi, che parla di opportunità persa e di mancanza di coraggio, vanificando l'introduzione del reato di molestia sessuale, che definisce “fiore all'occhiello”. Rilevata inconsistenza anche nell'ordine del giorno della maggioranza: impegna a mantenere alta la guardia, a monitorare, “lasciando però le donne a fare da cavie”.

Nel video, le interviste a Michela Pelliccioni, Domani Motus Liberi; Matteo Zeppa – Rete; Sara Conti – Repubblica Futura





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