Noi per la Repubblica torna sul tema giustizia: "Rivendichiamo ruolo determinante nel raggiungimento degli obiettivi"

Continua la querelle tra Rete e le forze di opposizione

Rivendica di aver giocato un ruolo determinante nel raggiungimento degli obiettivi sulla giustizia, Noi per la Repubblica, in un'ampia riflessione sul semestre appena concluso che ha visto – ricordano - la Reggenza uscente gestire – oltre all'emergenza sanitaria - anche le delicate fasi del dibattito in materia, fino all'ultimo Consiglio Giudiziario Plenario, arrivato “dopo almeno tre anni di scontri, e che ha portato alla nomina di Giovanni Canzio” quale nuovo dirigente del Tribunale. Ora, “a lui – osserva NpR – il non facile incarico di ridare equilibrio, serenità ed efficienza all’interno della magistratura e alla politica il compito di elevare il livello del dibattito”. La forza di maggioranza dice basta alle polemiche con al centro le singole persone, esortando a discutere delle riforme necessarie per una buona amministrazione della giustizia, con un occhio sia alle peculiarità di San Marino, sia alle indicazioni degli organismi internazionali. “Ora che al Tribunale – concludono – è stato garantito un dirigente all'altezza del difficile incarico, intendiamo agire per dedicarci alle questioni dell'economia e del lavoro che restano le emergenze del Paese”. (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

Prosegue intanto il botta e risposta tra Rete e Repubblica Futura, a suon di note stampa. “Non temano lor signori – ironizza il movimento Rete – la nostra attenzione sui temi cruciali non è mai calata e, avendo ben chiara la responsabilità che comporta affrontarli come forza di maggioranza, - sottolineano - siamo ben consapevoli della possibilità che abbiamo di incidere”. Sull'accusa poi di “restaurazione” reiterata da RF, Rete va all'attacco definendola una fake news e citando proprio la nomina di Canzio alla guida del Tribunale come esempio: “talmente di alto profilo e fuori dalle dinamiche del nostro paese – dicono - che di certo non coincide con questa volontà”.

Il movimento nel mirino anche di Libera che replica: “Dal giustizialismo al 'Tarallucci e Vino' il passo è breve”, rinfacciando il silenzio sul Conto Mazzini e il dietrofront su altre questioni. L'invito infine al movimento è quello “ad evitare la politica della menzogna e ad occuparsi di dare soluzioni al Paese che ha un estremo bisogno di risposte sistemiche, riforme, sviluppo e progettualità in un clima di responsabilità comune da sempre auspicato da Libera”.

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