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Non servirsi della politica per i propri scopi

10 ott 2012
Non servirsi della politica per i propri scopi
In occasione della cerimonia di ingresso dei nuovi Capitani Reggenti, il Vescovo, Mons. Luigi Negri, nell’omelia tenuta in Pieve durante la celebrazione Eucaristica, ha ricordato i valori su cui si fonda la famiglia e la sua importanza nella società, l’etica nella politica e il ruolo del politico nell’esercizio delle funzioni pubbliche.
Le parole del Vescovo hanno scatenato diverse prese di posizione, pro e contro, ma i commenti hanno omesso o dimenticato una cosa. Chi governa, e lo deve fare secondo equità e giustizia, DEVE ESSERE SERVITORE E NON ESSERE SERVITO.
Se usassimo questo metro per giudicare chi ha gestito il Paese negli ultimi venti anni, pochi sarebbero i promossi e i bocciati dovrebbero pagare con l’interdizione da qualsiasi incarico pubblico, con l’aggravante delle conseguenze penali per chi ha violato anche la legge. Questo non per vendetta ma per amore della verità e della giustizia nei confronti di chi ha tradito il compito affidatogli dagli elettori.
Voglio dire a voce alta che la stragrande maggioranza dei cittadini non è corrotta, truffaldina o mafiosa. Vogliamo, tutti noi, il rispetto della legalità e onestà da chi ci governa, camminare a testa alta e non vergognarci perché qualche affarista si è comportato male con la complicità di una parte della politica. Finalmente, grazie al coraggio di alcune persone (la commissione di inchiesta), qualcosa sta emergendo, anche se con fatica.
Noi di Alleanza Popolare non siamo una specie rara o i primi della classe come qualche invidioso ama definirci, ma abbiamo governato con serietà e competenza, non abbiamo fatto clientelismo – chi ci accusa di questo è il primo che ne ha fatte di cotte e di crude – né concesso finanziarie, banche o partecipato agli affari legati al territorio. Con l’impegno e la determinazione, uniti al coraggio, che tutti noi mettiamo a servizio dell’interesse generale, sono sicuro che riusciremo a superare i problemi che ancora sono sul tappeto: la corruzione, la disoccupazione, la crisi economica.

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