Clima piuttosto teso, volti tirati, nervosismo palpabile nell’ultimo colloquio previsto dal calendario di consultazioni condotte dal partito dei Socialisti e dei Democratici per l’espletamento del mandato esplorativo, che il PSD avrà in mano fino a oggi, alle 13,00, quando dovrà tornare dalla Reggenza e riferire sull’esito degli incontri per la formazione del nuovo governo. Il cambiamento di rotta repentino della notte di lunedì, quando il Consiglio di Direzione del PSD ha votato la svolta e bocciata la possibile intesa con la DC, ha rotto una alleanza che si dava per scontata e lacerato rapporti anche personali. Ma questa mattina le due delegazioni si sono confrontate sul piano strettamente politico-programmatico, discusso delle linee del prossimo governo, verificato le possibili convergenze, rimarcato le divergenze. Questa, almeno, la versione ufficiale, nulla trapela sul tono reale dei colloqui, se non che la delegazione dei Socialisti e Democratici ha confermato a quella Democristiana le convergenze ritrovate con Alleanza Popolare e Sinistra Unita per una collaborazione di governo, la volontà di formare una coalizione diversa da quella sulla quale si stava lavorando, per decisione del Consiglio di Direzione, che ha dato indicazioni precise ai vertici del PSD.
Riproduzione riservata ©
