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Onu: San Marino invoca la cooperazione

15 set 2005
Onu: San Marino invoca la cooperazione
Terrorismo e criminalità, sottosviluppo e degrado ambientale, povertà e AIDS. Sono le piaghe del terzo millennio, da sanare con le armi del multilateralismo e della cooperazione internazionale. A queste soluzioni si affidano i Capitani Reggenti nel discorso pronunciato a Palazzo di Vetro, davanti a 170 Capi di Stato e di Governo.
“Sviluppo, sicurezza e diritti umani per tutti, vale a dire libertà più ampia, sono gli obiettivi già fissati – ricordano i Capi di Stato – dalla Dichiarazione del Millennio, concetti trans-nazionali per natura e transistituzionali nella loro possibile soluzione”. Le vie da seguire sono quelle del multilateralismo – ribadiscono i capi di stato – di cui l’ONU +è la massima espressione e della globalizzazione, intesa come condivisione di tecnologie e di risorse per consentire una crescita economica equilibrata. Proprio sul tipo di globalizzazione che oggi condiziona il mondo si soffermano i Capitani Reggenti: un processo economico e culturale che ha diviso il pianeta “accentuando il fossato che separa ricchi e poveri”. Spetta ora ai paesi sviluppati mettere a punto meccanismi di cooperazione e aiuti umanitari per favorire lo sviluppo di tutti: “La Repubblica di San Marino – prosegue Cesare Gasperoni – sta operando per intensificare il proprio contributo, nei limiti delle possibilità di un microstato”. In primo piano sta la lotta alla povertà: “Inaccettabile – dicono i Capi di Stato – che nel terzo millennio centinaia di milioni di esseri umani soffrano la fame (…), inaccettabile che 11 milioni di bambini all’anno – 30mila al giorno – muoiano per mancanza di accesso alle cure sanitarie; inaccettabile che 115 milioni di bambini non possano godere di un accesso alla educazione primaria”.
Il richiamo va alla comunità internazionale per un impegno a garantire il rispetto dei diritti fondamentali e della digntà come “presupposto indispensabile per la costruzione della pace”.

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