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L’opposizione chiede le dimissioni del Segretario alle Finanze

22 mag 2009
Nessuna contraddizione, spiega Riforme e Libertà, tra il chiedere le dimissioni del Segretario di Stato alle Finanze Gabriele Gatti da un lato e di ribadire la necessità di un Governo di unità nazionale dall’altro. “Anche alcuni rappresentanti della stessa maggioranza – fa notare Pier Marino Mularoni, Democratici di Centro – ritengono il segretario Gatti una figura ingombrante. Le dichiarazioni rilasciate alla trasmissione Report sono state una enorme leggerezza che crea grossi danni alla nostra immagine”. “Che dica di essere stato manipolato è sconcertante – rincara Ivan Foschi, Sinistra Unita – allora mostri la registrazione integrale dell’intervista, come abbiamo chiesto in Consiglio. I giornalisti di Report hanno dato disponibilità a fornirla”.
Sul Governo di unità nazionale, il capogruppo del Psd Claudio Felici spiega: “Non è voglia di poltrone, è un tentativo di dare una risposta globale ad un sistema che sta vivendo un momento di grande fragilità. Ora c’è bisogno di estrema concretezza”. E sia chiaro, ribadiscono, che se non ci stanno tutti non se ne fa niente. Riguardo al memoriale, l’opposizione ribadisce di aver usato estrema cautela, ma di aver fatto solo il proprio dovere nel chiedere informazioni sui contenuti, “se confermati – insiste Foschi – sarebbe davvero uno scandalo di Stato dalle proporzioni spaventose. In aula il Segretario Gatti ha detto che l’80% del memoriale è falso, dunque un 20% è vero. Noi diciamo solo che per molto meno l’allora segretario di Stato Francini si dimise”.

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