Le opposizioni chiedono un comma specifico sulla vicenda Carisp, il segretario agli Esteri minimizza

Non hanno gradito le affermazioni del segretario Mularoni sull’eventualità di un dibattito ad hoc sulla vicenda della Cassa di Risparmio e si preparano invece a dare battaglia proprio su questo argomento. A chiedere un comma specifico sono i Democratici di Centro e il Partito Socialista Riformista, irritati perché il Segretario ha bollato come “una perdita di tempo” un confronto parlamentare sul quale ritiene non vi siano novità di rilievo. “Un dibattito consiliare non è mai inutile – replica il capogruppo del Psrs, Paolo Crescentini – la vicenda ha contorni nebulosi e i cittadini hanno diritto di conoscere la verità, di sapere come sono andati quei colloqui a Palazzo Begni”. “E’ sorprendente – dichiarano i socalriformisti – che a porre ostacoli per un chiarimento politico sia l’esponente di spicco del movimento che per anni ha fatto della trasparenza e della legalità due capisaldi irrinunciabili della propria azione politica”. Lo stesso fanno i Democratici di Centro, che al segretario Mularoni sottopongono 4 domande, per sapere se a suo giudizio non meriti di essere approfondita l’esistenza di registrazioni che confermerebbero un memoriale “anonimo”; i contenuti del colloquio a cui erano presenti membri del Congresso di Stato; di conoscere quale mandato avessero ricevuto dal Governo e il percorso con cui si è concluso l’accordo Carisp – Sopaf. “Non ci risponda ora - aggiungono - lo faccia in Consiglio”. Una vicenda sulla quale chiedono di conoscere anche il pensiero della coalizione di maggioranza. Le opposizioni annunciano anche la volontà di affrontare altri argomenti di rilevanza strategica, come lo stato dei rapporti con l’Italia e i movimenti nel mondo bancario, sui quali accusano il governo di latitanza.

Sergio Barducci

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